(f.c.) – Che differenza ci sia tra il semplice “abitare” in uno stesso posto e, invece, “essere” una comunità, l’hanno dimostrato, particolarmente oggi, i cittadini di Cuceglio, dando anche quest’anno vita nuova alla tradizione della “Sveglia di Cuceglio”.

Una levataccia che, alle 5 in punto di mattina, il 4 novembre di ogni anno, dal 1919 in poi, vede tante persone convenire nella piazzetta antistante la Parrocchia e poi al Santuario dell’Addolorata, al richiamo dei rintocchi, ma non solo.

Forse ancor più suadente è la memoria di una prodigiosa melodia, udita per la prima volta da alcuni eroici ragazzi cucegliesi, chiamati al fronte della Prima Guerra Mondiale.

Una Guerra, quella del 1914 – 1918, che la locuzione bivalente, per non dire fors’anche ingannevole di “Grande Guerra”, consegna al vaglio critico della Storia.

Di grande, in quel conflitto, ci fu il dolore.

Ci furono i lutti, ci fu il sacrificio di decine di migliaia di giovani vite strappate agli affetti familiari, al futuro delle rispettive comunità.

Tanti altri vi fecero ritorno, nelle loro case e paesi e città, mutilati e invalidi.

Non può esserci un’epica del massacro.

C’è, come portato storico di quel conflitto, come esito di un’epopea pervasa dal dolore, la finalmente e pienamente conquistata “indipendenza” dell’Italia, la definitivamente affermata sua unità ed identità di Nazione.

Tanto che ad alcuni Storici non pare fuori luogo e certo qualche ragione ce l’hanno, dire che la Prima Guerra Mondiale fu di fatto la “Quarta” Guerra d’Indipendenza.

Bando, però, alle divagazioni.

Oggi, 10 novembre, è una domenica lieta per Cuceglio, che richiama una Tradizione viva, generata proprio dai quei giovani del paese che, in quel lontano 1918, in coincidenza con la firma dell’Armistizio di Villa Giusti (3 novembre), a Padova, udirono (oggi il Papa direbbe forse “con l’udito del cuore”) una lontana melodia.

Riuscirono a fare ritorno a casa e proposero quella melodia ai musicanti del paese che, da allora, ogni anno, il 4 novembre (in questo 2024, per ragioni di “calendario”, il 10 novembre), ne affida l’esecuzione proprio alle 5 di mattina.

Così anche quest’anno quei giovani eroi e tutti i caduti cucegliesi delle due Guerre Mondiali, sono stati ricordati.

Una tradizione che cadde in desuetudine negli Anni ’60, ma dal 2005 in poi, fu ripresa per iniziativa della Signora Cristina Badalotti, allora Sindaco del paese.

Oggi era presente il suo successore, l’attuale Sindaco Iuculano Antonino, insieme al Vice Parroco Don Massimiliano Marco.

Tutti insieme, poi, come il secondo nostro filmato documenta, sono saliti al Santuario dell’Addolorata per la Celebrazione Eucaristica delle 9, presieduta dal Parroco Don Luca Meinardi.

Sempre carico di significati e commovente l’ “appello” (come l’omelia, possiamo ascoltarlo nel video che completa questo servizio, insieme alla gallery) al quale i Caduti cucegliesi delle due guerre, così come i partigiani, rispondono “presente!”.

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