Una effigie della Madonna Nera di Loreto sulla vetta

(Carlo Maria Zorzi)

La statua della Madonna Nera di Loreto, alla quale è dedicato il Santuario di Graglia, guarda ormai i nostri paesi dall’alto del Mombarone. Si tratta della Statua che l’Arcivescovo di Loreto monsignor Fabio Dal Cin aveva donato al Santuario di Graglia il 21 giugno del 2020 all’occasione delle celebrazioni per il suo 400° anniversario. Fu così che il Santuario biellese venne aggregato al Santuario della Santa Casa di Loreto.

Ma perché la Madonna Nera di Loreto è stata ora collocata nella cappellina del basamento del Cristo Reden-tore sulla cima del Monte che svetta sulle tre province? L’occasione è quella del 30° anniversario della ricostruzione del Monumento; il Rettore del Santuario mariano, don Eugenio Zampa, ha regalato la preziosa Statua alla Pro Loco e alla Sezione degli Alpini di Graglia affinché fosse posta sull’alto monte a vegliare sulle genti che a quel monte volgono quotidianamente lo sguardo.

La “trasferta” della statua dal Santuario di Graglia alla cima del Mombarone è avvenuta sabato scorso 9 ottobre.

La storia narra che alla fine del 1800 per ricordare i 20 secoli dalla nascita di Cristo, Papa Leone XIII si fece promotore dell’iniziativa di consacrare 19 monti con la costruzione di altrettanti monumenti dedicati al Cristo Redentore. In Piemonte furono scelti il Monviso e il Mombarone. Venne dato incarico alla Curia di Ivrea e il 5 agosto 1900 vi fu la posa della prima pietra, mentre il 17 settembre successivo veniva issato l’ultimo masso dove poi sarebbe stata posata la statua. La statua fusa a Roma giunse ad Ivrea in treno, in quattro parti e per alcuni giorni fu esposta nell’allora Piazza d’Armi.

Fu poi trasportata a Donato su un carro trainato da buoi e da lì il 18 settembre iniziò il viaggio verso la sommità del monte. In più tappe e con l’aiuto di tante persone arrivò in cima il 21 settembre.

Nell’estate del 1901 furono terminati i lavori e l’8 settembre si tenne la benedizione solenne. Ma il 1° giugno del 1948 un fulmine colpì il monumento del Redentore ed abbatté la statua che venne portata al laboratorio dell’incisore Porcelletti di Ivrea e agli inizi degli anni ’80 trasferita in provincia di Reggio Emilia dove rimase fino al 22 giugno del 1991, quando tecnici e autorità comunali di Graglia, dopo un sopralluogo, diedero l’incarico per il restauro. Il 27 settembre 1991 la statua fece ritorno ad Ivrea, poi al Santuario di Graglia e poi su di nuovo fino alla vetta del Mombarone.

Volendo quindi ricordare i 30 anni dell’installazione della “nuova” statua del Redentore, il Santuario di Graglia, la Pro Loco e gli Alpini hanno organizzato questo evento di grande valore e significato per la religiosità popolare dei nostri territori.