(Filippo Ciantia)
Nel paesino di Tayport-on-Tay, nei pressi di Dundee, c’è una chiesetta dedicata a San Fillan, missionario irlandese in Scozia, monaco ed abate, che visse nel VII secolo. Da queste parti vi è una grande devozione per questo santo. Infatti, il re di Scozia Robert the Bruce, reso famoso dal film Braveheart, si affidò a lui prima della battaglia di Bannockburn nel 1314. Vitto-rioso, il re eresse, per ringraziare il santo, il priorato di St Fillan a Strathfillan, di cui rimangono solo alcune rovine.
In quella umile chiesetta celebra oggi Messa don Jude Mukuro, un giovane sacerdote nigeriano. Scozia terra di missionari (da qui partì San Patrizio, che convertì l’Irlanda) e anche terra di missione: dopo San Fillan dall’Irlanda, ecco ora un sacerdote dal Paese detto il Gigante dell’Africa, per la sua numerosa popolazione e vasta economia, almeno dal punto di vista continentale.
Nel 2050, tra i dieci Paesi con maggiore popolazione cattolica, ben quattro saranno africani: Nigeria, appunto, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Uganda.
Vedere e seguire proprio qui in Gran Bretagna un sacerdote nigeriano, mi ha ricordato che il 22 marzo 1998 Papa Giovanni Paolo II elevò agli onori degli altari don Michael Iwene Tansi, primo beato nigeriano. Il grande cardinale Arinze, che guidò la sua chiesa attraverso la crisi del Biafra, fu battezzato, confessato per la prima volta e ricevette la prima comunione da don Tansi: la semplice ed umile fede del parroco lo attirò al sacerdozio. Arinze dice, infatti, che “la vocazione non si insegna ma ti conquista”: l’esempio del beato lo affascinò a tal punto che, una volta vescovo, perorò con successo la causa del suo parroco.
Tansi visse una profonda intimità con il Signore. Convertito dai missionari, visse e testimoniò una fede radicata nella vita del suo popolo: profondamente africano e nigeriano, ma soprattutto cattolico. Desiderò la vita monastica ed entrò nell’abbazia cistercense di Monte San Bernardo, in Inghilterra, presso Leicester. Qui visse una vita nascosta di preghiera e contemplazione, caratteristiche della sua personalità.
“Predicava come fuoco e spada … si vedeva … in lui un uomo di Dio che amava le persone e si sacrificava per loro” (card. Arinze sul Beato Tansi)