(Fabrizio Dassano)

La prima pagina del “Risveglio Popolare” del 2 febbraio 1933 è contraddistinta da una notizia che – pur seguendo quella dell’ostensione della SS. Sindone a Torino per l’Anno Santo e precedendo un’analisi sulle missioni cattoliche, surclassate numericamente dalle missioni protestanti di Paesi più ricchi dell’Italia – si ritrova in tutte le testate d’Europa e Stati Uniti di quei giorni. Il titolo: “Hitler al potere in Germania”. Riconosciuto come il fatto politico più importante degli ultimi giorni, dove “il capo del partito nazional-socialista che da parecchi anni, con tenacia e lotte spesso sanguinose, organizzava le sue forze per arrivare a prendere le redini del Governo. Egli voleva giungere al potere non con la violenza, ma per le vie legali è finalmente riuscito”.

Il giornale ne descrive alcuni tratti: “l’esser stato chiamato alla più alta carica del Governo costituisce per Adolfo Hitler un grande successo e giustifica la sua tattica e il suo rifiuto ostinato a far parte di un governo di cui non fosse capo. Le conseguenze del fatto, nuovo ma non inatteso, non si possono ancora prevedere”. Il programma di Hitler e quindi del partito nazional-socialista era noto da tempo, pubblicato da lui stesso con il titolo “Mein kampf” nel 1925. Fu tradotto e pubblicato in Italia nel 1934 dall’editore Valentino Bompiani, dopo esser stato rifiutato da Mondadori. Lo volle far pubblicare Mussolini, che ne pagò segretamente i diritti con denaro dei contribuenti del ministero degli Esteri, e su sollecitazione diretta di Rudolf Hess. Hitler scrisse una brevissima nota come prefazione all’edizione italiana. Visto il successo, Bompiani ne pubblicò numerose ristampe sino al 1943.

Il Risveglio Popolare è ricco di notizie toccando trasversalmente fatti internazionali, nazionali e ovviamente locali. Ecco alcuni esempi di quel numero del 1933: l’annuncio della morte per malattia di padre Francesco Verdier, superiore generale della Congregazione della Missione e delle Figlie di Carità; il messaggio di Musso-lini alla M.V.S.N. (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) nel decennale della fondazione; i debiti di guerra verso gli Stati Uniti. In effetti, le nazioni europee indebitate con gli USA per lo sforzo contro la Germania nella Prima Guerra Mondiale sono in crisi economica (Italia compresa) per i pagamenti di cifre colossali: tra il 1921 e il 1931 gli USA incassarono dai debitori 2 miliardi e 600 milioni di sterline.

Un miliardo e mezzo dalle spese dei turisti americani in visita in Europa e dalle rimesse degli immigrati europei in USA, cento milioni vennero pagati in oro e il resto del debito finanziato dai prestiti. Ma in che modo riprendere i pagamenti dopo la moratoria del presidente Hoover del luglio 1931?

Non sfugge al nostro giornale la persecuzione del governo democratico spagnolo, anticlericale, ai danni del dottor De Albinama che era stato deportato e aveva scritto una lettera al filosofo De-Unamuno, presidente onorario della Lega dei Diritti dell’Uomo denunciando i numeri della persecuzione del governo democratico: 400 morti, 3000 feriti, oltre i 9000 detenuti, 160 deportati, 161 giornali sospesi.

Come non sfugge il commento su Catholic Times di Londra a firma di Alfred Henri Marie Baudrillart, cardinale e arcivescovo francese, storico e scrittore, membro dell’Académie française e rettore dell’Institut catholique de Paris che sintetizzava le tre grandi crisi dell’Occidente per analizzare il duro presente: scomparso l’ottimismo di una pace duratura dopo la tragedia della Grande Guerra, molti hanno perso la fede e si stanno gettando nelle braccia delle più selvagge teorie alla ricerca di soluzione e salvezza. “Dove andiamo? Ci orientiamo verso la pace o verso la guerra? La rovina o il progresso? Andiamo incontro ad una nuova signoria dello spirito o scivoliamo sempre più nel materialismo, che molti oggi credono essere l’ultima meta del progresso?”.

L’Occidente oggi diviso in due campi – credenti e atei –, paga i tre scossoni che hanno sconvolto la sua radice cristiana: a giudizio del prelato francese, la prima crisi fu la caduta dell’impero romano con le invasioni barbariche, la seconda fu la Riforma protestante che spaccò l’unità cattolica, e la terza la Rivoluzione francese conseguenza della filosofia atea. “Anche supponendo che il Cristianesimo abbia da tramontare in Europa, prospererebbe tanto più rigogliosamente in altri paesi. Così si adempirebbe la parola della S. Scrittura: il Regno di Dio sarà tolto a voi e dato ad un popolo, che porti i suoi frutti. Guardando la presente situazione, si può anche pensare che l’Europa debba cedere ad altri Paesi il suo vanto di patria e centro del Cristianesimo” .

La cronaca locale, invece, mostrava l’attivismo cattolico organizzato, sempre sul filo del rasoio perché mal tollerato dal regime che tendeva ad inglobare tutte le organizzazioni sotto il controllo fascista: a Burolo cerimonia di vestizione delle probande delle Suore dell’Immacolata; a Chiaverano la signorina Grignolio costituiva il locale gruppo dell’Unione Donne Cattoliche e i bambini dell’Asilo Infantile erano impegnati nella recita al Teatro sociale; a Fondo si registrava la morte di una donna ai Molini di Chiara, Eugenia Casaletto; a Inverso veniva celebrata solennemente la festa di S. Antonio con grandioso banco di beneficenza a favore della costruenda strada carreggiabile e oltre alle funzioni, furono disputate due gare di sci.

A Lessolo comune e fascio locale stavano preparando le solenni onoranze per festeggiare la medaglia d’oro a don Martino Gedda, direttore didattico. A Montalto Dora si ricordava la scomparsa a Ginevra ad appena 42 anni, di Silvia Anna Marie-Rose Calvi-Führer (nata a Montalto nel 1891), segretaria della Società delle Nazioni, giornalista e scrittrice impiegata alla Camera di Commercio con l’Italia della Confederazione Svizzera. Una figura femminile locale sicuramente da riscoprire oggi. A Montanaro si ricordava il 14° anniversario dell’insediamento del parroco, mentre a Noasca il podestà Giacomo Giachino per assecondare il desiderio popolare, deliberava la realizzazione del nuovo cimitero in località Jamonin.

Raduno delle donne cattoliche e madri cristiane in parrocchia a Pavone, quelle di Rondissone rinnovavano il sodalizio contando 65 iscritte. A Rivarolo la notizia della promozione a generale di corpo d’armata del tenente generale Adriano Alberti che aveva sposato la contessa Sofia Palma di Cesnola, discendente di una tra le più illustri e antiche famiglie rivarolesi. A S. Giorgio si registrava un incidente che aveva avuto vittima Vitale Galetto che se la cavava con una frattura alla mandibola dopo essere stato travolto da un carro. Per la Befana fascista a Settimo Tavagnasco si allungava la lista delle offerte e il “movimento demografico” di Succinto registrava un nato e tre morti. A Torre Balfredo la festa della Santa infanzia dove i bambini hanno cantato la Messa degli Angeli e nel pomeriggio, ottimamente preparati dalle due maestre hanno cantato e recitato davanti ad un folto pubblico.

A Trausella “per domenica prossima 5 febbraio 1933 è attesa la gara di sci di mezzo fondo per la targa CAI”. Da Verolengo arriva la notizia che verrà costruito un ponte sul Po lungo 300 metri che si andrà a ad aggiungere al ponte di Chivasso, eretto nel 1856, e al ponte di Ver-rua Savoia o di Crescentino eretto nel 1899.

Per la pubblicità da ricordare gli “Eporediesi al cacao”, il panettone al marzapane della confetteria “Caffaro” dei fratelli Strobbia in via Palestro 10, l’eccellente dolce da tavola “Polenta d’Ivrea”, l’Antipirosil Superdigestivo bleu e le pillole Rora, lassative e digestive.