(Filippo Ciantia)

Solo l’11 febbraio i quotidiani hanno riportato la notizia della morte di Luc Montagnier, che ci aveva lasciati il 6 febbraio. Curiosamente, mentre le prime pagine erano dedicate al famoso virologo, soprattutto per le sue posizioni sui vaccini anti-Covid, si celebrava la Giornata Internazionale per le donne e le ragazze nella scienza, che vuole dare il dovuto peso al contributo, spesso dimenticato, delle donne nel progresso della conoscenza e della ricerca.

I giornalisti, presi dal sacro furore della pandemia, hanno dimenticato di sottolineare che nel 2008 il premio Nobel per la Medicina fu assegnato a tre ricercatori. Il tedesco Harald zur Hausen, per aver chiarito il ruolo del Papilloma virus nello sviluppo del cancro della cervice, e, per la scoperta del virus che causa l’AIDS, in condivisione a Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi. Infatti, il 4 febbraio 1983 il retrovirus è osservato per la prima volta al microscopio elettronico e il 20 maggio dello stesso anno Barré-Sinoussi e colleghi pubblicano sulla rivista Science l’articolo in cui annunciano la scoperta che apre la strada alla diagnosi prima e alle terapie poi. Si era all’inizio di una pandemia, ora dimenticata, che ha fatto, in poco più di quarant’anni, 39 milioni di vittime. Oggi 38 milioni di persone vivono con l’HIV e 10 milioni di questi non hanno accesso ai farmaci.

Dominique Lapierre, nel suo libro “Più grandi dell’amore” racconta l’impresa di medici e ricercatori che hanno, per primi lottato per sconfiggere l’AIDS. Tra i protagonisti principali la grande virologa francese, che per prima ha isolato il virus. Lapierre ha raccontato sia la grande scoperta del virus, sia la volontà di sopravvivere e il coraggio dei malati incontrati nel centro di accoglienza di Madre Teresa di Calcutta nel cuore di Manhattan. È uno di questi malati che gli diede l’idea per il titolo del libro. Il giovane Josef stava molto male e rivolgendosi a medici e infermieri che si erano riuniti intorno a lui, disse loro: “Grazie, siete ancora più grandi dell’amore”.

Quanto è necessaria la ricerca della verità! “Cerchiamo con il desiderio di trovare e troviamo con il desiderio di cercare ancora”, diceva Sant’Agostino.
La verità va donata: non è nostra!

“Felici coloro che possedendo la verità, la continuano a cercare… per donarla agli altri” (Paolo VI)