La Mostra Internazionale del Cinema a Venezia (numero 80) si è aperta con un film italiano, con artisti di casa nostra, e anche la storia parla di noi. 1940, La Spezia. Il sommergibile Cappellini parte dal porto ligure per affrontare l’oceano ed effettuare manovre di perlustrazione per affondare le flotte nemiche. È appena iniziata la Seconda Guerra Mondiale, il Duce ha deciso che il nostro Paese dovesse essere alleato con la Germania… le donne sulla spiaggia hanno salutato i loro uomini tra le lacrime, non si tratta solo di un triste presentimento: tutto intorno è di colore grigio cupo, quasi nero.
A capo dell’equipaggio c’è il comandante Salvatore Todaro, uomo coraggioso, severo con se stesso e con gli altri: ha appena avuto un grave incidente che gli causa forti dolori alla schiena, potrebbe scegliere di stare a casa con la pensione di invalidità, ma il senso del dovere è più forte e così decide di partire per un’ennesima missione in mare. Vivere con l’equipaggio nel sommergibile è quasi claustrofobico, però… ecco più avanti una nave belga che minaccia bellicosa l’equipaggio italiano.
Ma i belgi non sono neutrali nella guerra? Ora occorre difendersi e rispondere al fuoco, così la nave straniera viene affondata. In questo modo viene descritto l’episodio centrale dell’avventura (realmente accaduto): Todaro decide di mettere in salvo i naufraghi belgi, li prende a bordo del suo sommergibile per trasportarli nelle acque di Santa Maria delle Azzorre e metterli al sicuro.
La scelta di De Angelis e Veronesi, rispettivamente regista e sceneggiatore del film, è quella di portare alla luce un codice etico naturale, quello del mare, che si differenzia dalle leggi crudeli di una guerra. Sono tanti gli episodi che vedono a confronto l’equipaggio di soldati italiani, con “i prigionieri”. E così può anche capitare che un cuoco napoletano impari a friggere le patatine da un soldato belga.
COMANDANTE
di Edoardo De Angelis
paese: Italia 2023
genere: drammatico, guerra
interpreti: Pierfrancesco Favino, Massimiliano Rossi, Johan Heldenbergh, Giuseppe Brunetti, Silvia D’Amico
durata: 2 ore
giudizio Cei: complesso, consigliabile, adatto per dibattiti