La luce e il paesaggio: sono molto importanti nel film del regista Amarsaikhan Balžinnămyn, così il direttore della fotografia Josua Fischer ha immaginato le riprese nel periodo di fine estate e inizio autunno, i colori caldi volgono verso il bruno. Ma la natura non è totalmente ostile.

Tulgaa è un uomo taciturno, dai sani principi e di fisico robusto. Si è trasferito in città dove dirige un albergo ormai da diversi anni, ma è originario della provincia dell’Hentij nelle remote colline della Mongolia rurale. Un giorno riceve una telefonata drammatica: suo padre (che in realtà è suo patrigno) sta male, è in fin di vita. È molto tempo che non lo vede, ma adesso si ricorda di una promessa fatta al vecchio genitore: dovrà portare a termine il lavoro di fienagione. Ogni promessa è debito e Tulgaa torna nella terra delle sue origini.

Un giorno nei campi avviene un incontro inaspettato: un ragazzino di dieci anni di nome Tuntuulei lo apostrofa in modo aggressivo. Si tratta di un giovane pastorello con un gregge di pecore. Tra il piccolo Tuntuulei, che scopriamo essere orfano, e Tulgaa nasce un’importante amicizia e si instaura un rapporto genitore-figlio, mancato a entrambi. In un mondo dove scarseggiano gli affetti familiari, i due compensano le proprie esperienze a vicenda.

Anche per gli spettatori si tratta di un’immersione in un mondo nuovo: nelle lande mongole è difficile telefonare e il protagonista non sempre riesce a trovare il “campo” necessario, a volte bisogna arrampicarsi su costruzioni di fortuna oppure, nei casi migliori, in sella al proprio destriero.

Così afferma il regista in un’intervista: “Nel nostro Paese la differenza tra città e campagna è elevata, esistono culture e stili di vita diversi. In questi termini tra una e l’altra c’è una distanza di circa cento anni”. La pellicola è stata presentata con successo al Vancouver International Film Festival.

L’ULTIMA LUNA DI SETTEMBRE
di Amarsaikhan Balžinnămyn
paese: Mongolia 2022
genere: drammatico
interpreti: Amarsaikhan Balžinnămyn,
Tenuun-Erdene Garamkhand, Damdin Sovd, Adiya Rentsenkhorloo
durata: 1 ora e 30 minuti
giudizio: interessante-bello
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