La Conferenza Episcopale Piemonte e Valle d’Aosta si è riunita a Susa nei giorni 18 e 19 settembre.
In apertura il Presidente, monsignor Cesare Nosiglia, a nome dell’intera assemblea, ha rivolto una parola di ringraziamento a monsignor Gabriele Mana e a monsignor Francesco Ravinale, fino ad ora Vescovi di Biella e di Asti che nei mesi scorsi avevano dato le dimissioni per raggiunti limiti di età.

Il tema principale della riunione è stato affrontato a partire da una relazione di monsignor Bodo che ha fatto il punto sul futuro dei seminari. I Vescovi, sentiti i superiori dei seminari, ritengono che la riflessione circa l’istituzione di due seminari interdiocesani abbia ancora bisogno di maturare e hanno deciso che per il momento la situazione dei seminari e degli istituti teologici rimanga invariata. I Vescovi hanno poi incontrato alcuni Rappresentanti della CISM e dell’USMI e in particolare i loro Presidenti, madre Giovanna Sartori e don Enrico Stasi che hanno presentato la situazione della vita religiosa in Piemonte e Valle d’Aosta, soffermandosi su alcune problematiche che vanno affrontate congiuntamente dalle Congregazioni religiose e dalle Diocesi.
Durante i lavori i vescovi hanno espresso parere favorevole all’introduzione della Causa di Canonizzazione di Emilio Giaccone, laico consacrato della diocesi di Susa.

I Vescovi hanno poi approvato all’unanimità il Messaggio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che sarà celebrata il 10 ottobre prossimo e il testo dal titolo Disposizioni disciplinari circa le cosiddette “Messe di guarigione”. Si è trattato per i Vescovi di precisare circa le norme già emanate dalla Congregazione per la Dottrina della fede per le preghiere di guarigione, che invitavano a non inserire nella celebrazione eucaristica e negli altri atti liturgici preghiere non presenti nei libri liturgici. La precisazione della CEP va nella direzione di un necessario permesso, da richiedere al vescovo diocesano, per poter celebrare queste Messe, con una cadenza che non sia mensile e che non cada nelle domeniche e nelle solennità. Relativamente ai ministri ordinati, vengono diffidati dal celebrare queste Messe fuori parrocchia e fuori diocesi, senza gli adeguati permessi. Relativamente ai gesti e alle parole della preghiera, i Vescovi della CEP invitano a distinguere con chiarezza le preghiere della Messa, come si trovano nel Messale Romano, dalle altre preghiere di guarigioni, liturgiche (presenti ad esempio nel Benedizionale) e non liturgiche.
Don Paolo Tomatis, segretario della Com-missione liturgica regionale, fornisce alcune indicazioni chiare e aggiunge altri particolari: “Anche per l’Adorazione Eucaristica, si richiede di seguire fedelmente le norme dei libri liturgici, che non prevedono benedizioni eucaristiche itineranti e personalizzate, ma solo dal presbiterio, tanto meno l’incresciosa abitudine di far toccare l’Eucaristia da adorare. Con l’occasione si ricorda che il ministero dell’esorcista deve essere esercitato solo dal presbitero incaricato dal Vescovo.

Queste disposizioni mirano chiaramente ad arginare pratiche scorrette di gruppi di preghiera e comportamenti arbitrari di singoli sacerdoti che nel nome dei carismi dello Spirito si distaccano dall’autentico spirito della preghiera della Chiesa…L’intento dei vescovi non è quello di spegnere lo Spirito né quello di soffocare i carismi, ma al contrario quello di custodire l’autentico spirito della preghiera cristiana, nel quale soffia lo Spirito, attraverso la giusta e doverosa azione di discernimento. Quanto più le comunità cristiane si lasceranno conformare dallo spirito della liturgia e dalla saggezza della Chiesa, tanto più saranno capaci di offrire carismi utili all’edificazione della Chiesa: anche quelli di guarigione e consolazione” conclude don Tomatis.