Un vero privilegio, quello di iniziare un cammino, affidare la propria missione, consegnare se stessi e la comunità che si intende servire, alla Madre di Dio, nel giorno consacrato alla memoria della sua nascita al Mondo.
Non ha esitazioni ad esordire con questo pensiero nella propria omelia (integrale nel filmato che offriamo al Lettori, perché possano ascoltarla direttamente e, soprattutto, meditarla) il Vescovo di Ivrea, Mons. Edoardo Aldo Cerrato, che ieri, 7 settembre (ma la S.Messa è quella festiva anticipata) ha introdotto Don Davide Kamal Chelladurai nuovo Parroco della Parrocchia di San Martino Vescovo a Carema.
Una piccola comunità, molto accogliente e molto viva – sono pensieri che ricorreranno nelle parole del Sindaco Fabio Peretto e dello stesso Don Davide, anch’esse riprese – al confine Nord della Diocesi e della Regione piemontese; un paese che è una vera gemma incastonata tra i vigneti più “montagnini” che la natura ed il lavoro dell’uomo abbiano saputo trarre dall’avara terra conquistata alla roccia.
E’ davvero una Celebrazione bella e ricca di partecipazione attenta: attenta anche a trasmettere tutto l’amore e la fiducia che la comunità intende assicurare al nuovo Parroco che, dai laici – è questo il richiamo mai superfluo del Vescovo – può attendersi tanta collaborazione.
Ma, si badi, non soltanto una collaborazione appuntata ai pure importanti mille compiti in cui si dispiega l’azione pastorale quotidiana: la collaborazione più importante è quella che impegna ciascuno di noi, laici, nel condurre a Dio, alla Chiesa, chi è ancora “lontano”.
Proprio come quel sordomuto di cui ci parla il Vangelo di San Marco (le Letture della XXIII Domenica del Tempo Ordinario sono: Is 35, 4-7; Sal.145; Gc 2, 1-5; Mc 7, 31-37) che arrivò a Gesù perché a lui lo condussero i suoi che si fanno parte attiva; appunto “collaborano”:
”Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano”.
Omelia, si diceva, tutta da ascoltare e riascoltare per meditarla.
Molto interessante anche ascoltare ciò che Don Davide dice di se stesso: il racconto di una giovane vita che nasce in territori ed ambienti lontani dalla fede: un altro Paese, un’altra cultura, un’altra religione.
Poi, l’azione dello Spirito Santo, la chiamata, quella “mano potente” che prende la sua e lo accompagna nel cammino che lo condurrà ad essere Ministro di Dio.
Speriamo che tanti giovani possano ascoltare questa testimonianza, incoraggiamento concreto e credibile per nuove vocazioni.
La Santa Messa è stata concelebrata da Padre Andrea Plichero C.O. e Padre Riccardo Bigi C.O. assistendo il Seminarista Alessandro Masseroni.
La Liturgia è stata magistralmente animata all’organo dal Maestro Alessandro Veneri.
Il servizio audiovideo come pure il corredo iconografico è a cura di Giancarlo Guidetti.
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