Il 16 marzo, è la giornata mondiale del sonno. Siamo stati abituati a considerare chi dorme come un pigrone… tanti anni di ricerca e studi ci chiariscono che il sonno è una necessità vitale imposta dal cervello, perché è il sonno che fortifica l’equilibrio mentale e fisico. Ognuno dorme con il proprio stile ma, durante il sonno, si ripetono cicli di due ore in cui si alternano cinque stadi diversi di sonno, tra leggero e pesante. Il neonato dorme molte ore perché il suo cervello ha bisogno di tanta energia, e solo tenendo a riposo tutte le altre funzioni può concedersi il lusso di sviluppare al suo meglio. Il bambino a due-tre anni dorme come un adulto, ma solo dormendo correttamente acquisisce il senso di un orologio biologico. Il sonno ha una certa regolarità che va colta; cercare di dormire prima che si abbia sonno o ritardare la fase del sonno ha degli effetti negativi: nel primo caso ci si innervosisce, nel secondo invece bisognerà attendere due ore prima che un nuovo ciclo si riaffacci! Se il sonno perde il suo ritmo, soprattutto limita le fasi di sonno profondo, (ciò che accade nei centri urbani dove, a causa della frenesia della vita, si perde il contatto e la consapevolezza dei bisogni del nostro corpo e della nostra mente), e le nostre prestazioni cognitive ne soffriranno.
Anche la fase del risveglio è importante. Mi capita di ascoltare mamme che mi dicono che il figlio si sveglia sempre contrariato, con il “muso lungo”, che impiega un po’ di tempo a carburare al momento del risveglio. In questo caso si consiglia di essere attenti alla fase di risveglio per capire se il proprio bambino è pronto ad alzarsi, vale la pena, avvicinandosi in silenzio, di carezzargli una guancia o sfiorargli la manina: se sorride con gli occhi chiusi, se si muove, in quel caso è pronto per il risveglio; se invece esprime disagio, concedetegli ancora un po’ di tempo per riprendere il risveglio in modo spontaneo (potrebbe essere ancora nella fase di sonno profondo).
Non è la quantità di sonno che ci fa sentire riposati ma la distribuzione degli stadi del sonno. Thomas Edison dormiva due ore per notte e le riteneva sufficienti, così come Papa Giovanni XXIII e Winston Churchill. Oggi verrebbero definiti “dormitori brevi” e nel loro sonno è presente molto sonno profondo.
E dunque chi dorme i pesci li prende? Li prende chi dorme bene, secondo le proprie necessità e chi ha un atteggiamento positivo e non rigido nei confronti del sonno. Dormire bene ci permette di prendere decisioni razionali, e di avere maggiore autocontrollo e disciplina, favorisce la sedimentazione dei ricordi a lungo termine, l’apprendimento, la concentrazione e la capacità di apprendimento. Ovviamente buona notte a tutti!
Cristina Terribili, psicologa e psicoterapeuta