Ci sono argomenti di cui si parla solo quando ci sono eventi eclatanti, come il sequestro di sostanze stupefacenti ad Ivrea (ne scriviamo a pag. 5), e che ci fanno ricordare il tema della tossicodipendenza e del dramma che vivono le famiglie che combattono la piaga dell’abuso di droga. Sebbene circa la dipendenza da sostanze si sia osservato, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS), un notevole aumento dell’abuso di alcool rispetto alle altre sostanze, i dati rivelano comunque un’alta diffusione delle sostanze sintetiche come pure la permanenza dell’utilizzo di più sostanze stupefacenti da parte della stessa persona.

Il mercato delle sostanze illecite è sempre molto fiorente, ciò che è indice di una grande disponibilità ma anche di una notevole richiesta (il 74% delle tonnellate di sostanze sequestrate ha riguardato i prodotti della cannabis). Benché gli ultimi anni, caratterizzati dalla pandemia, abbiano modificato alcuni dati, nel 2021 sono state condannate in Italia 12mila594 persone per i reati di produzione, detenzione o associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

I crimini legati alla droga sono commessi prevalentemente da maschi di età compresa tra i 25 ed i 54 anni, con un incremento della popolazione italiana. Tra le donne accusate di tali crimini, tra il 2019 al 2021 prevalgono statisticamente quelle di nazionalità italiana e di età tra i 35 ed i 54 anni.

Le nuove sostanze psicoattive hanno portato ad un aumento delle morti per overdose e sono aumentati i ricoveri droga-correlati. Per la prevenzione sono attivi una serie di progetti e di servizi innovativi, rivolti soprattutto alla fascia di popolazione under 25 sia per la prima accoglienza,che per problematiche legate al consumo e dipendenze. Gli obiettivi di questi servizi, che spesso lavorano in rete, sono quelli di facilitare l’aggancio precoce di giovani a rischio di abuso di sostanze, promuovendo l’ascolto e la consulenza dedicata anche a famiglie e ad insegnanti.

In Regione Piemonte è stato sviluppato, dalla Struttura Semplice Dipartimentale Nuove Dipendenze Asl Città di Torino, il servizio Onda 1 (www.aslcittaditorino.it/sedi/onda-1/) dove opera un’equipe multidisciplinare con l’obiettivo di offrire servizi per la presa in carico e la messa in atto di interventi trattamentali, anche di gruppo, nonché la realizzazione di momenti di formazione, di interventi di prevenzione, di inserimento in attività socioriabilitative, monitoraggio clinico e terapie farmacologiche.

L’ampia diffusione di cannabinoidi nei giovani (secondo i dati di ESPADItalia 2021 il 24% circa degli studenti ha consumato cannabis almeno una volta nella vita e 458mila 15-19enni – circa il 18% – l’hanno usata nell’ultimo anno) ci rimanda alla necessità di comprendere la necessità che sottostà all’uso di sostanze. Le motivazioni che spingono al consumo di cannabis negli studenti, oltre al semplice svago (64,4%), sono la riduzione dello stress (89,6%) e degli stati di depressione e ansia (41,7%), il miglioramento del sonno (62,1%) e delle capacità di socializzazione (33,9%).

Le conseguenze sociali e relazionali ed i danni alla salute per l’utilizzo di sostanze vanno sempre diffusi e comunicati con chiarezza: l’ambito scolastico rimane il luogo privilegiato dove poter fare prevenzione. Tali progetti di prevenzione devono anche analizzare il trend in continuo cambiamento nella popolazione femminile.
Senza dimenticare che l’uso di sostanze psicoattive si lega ad altri comportamenti problematici intorno ad altre dipendenze, ai comportamenti a rischio e a quelli violenti. Su questo non deve mai calare l’attenzione e l’impegno al contrasto, da parte di tutti.