Da oltre dieci anni le due amiche si dedicano al volontariato nell’ospedale della loro città, accompagnando chi ha un fardello pesante da portare. Tra tutti i reparti prediligono l’oncologia, ma soprattutto la psichiatria. Hanno incontrato tante persone e tante storie che le hanno commosse, addolorate e appassionate.
I due giovani, ammessi da pochi giorni, pur ancora turbati dal ricovero improvviso e appesantiti dai farmaci, cedono volentieri al sorriso delle due donne e accettano di disegnare con loro. Ecco fogli e pastelli.
Il giovanotto disegna con colori vivaci. Tratteggia rapidamente due colline e aggiunge il verde dei prati, il giallo del sole, il blu del cielo e il marrone della terra. Sulla prima collina domina un grande albero, frondoso e imponente con un tronco robusto nel quale c’è una macchia rossa: le radici sono visibili anche se vanno profonde, fitte e possenti. Nel colle di sinistra, tutto verde di erba nuova, disegna una strada, che, sinuosa, arriva alla sommità. Non si vede cosa c’è al di là del colle, ma un grande sole, senza raggi, ma luminoso di colori, dal giallo all’arancione, domina l’orizzonte del cielo.
Il disegno diventa la possibilità di un dialogo.
La strada che si perde verso l’orizzonte è una vita con tante difficoltà e la cui meta è ancora ignota. Eppure tutto parte dalla certezza rappresentata dal solido albero, dove appare il rosso dell’amore che lo ha sempre accompagnato. Un amore grande e forte, con molti rami e ben solido e stabile. Proprio per la certezza di essere parte di una famiglia e di una comunità, il ragazzo ha disegnato un sole caldo verso il quale porta la strada e che allo stesso tempo la illumina. Anche se non vede dove lo porta la sua esperienza segnata dalla malattia, grazie a questa solida compagnia può sperare anche nel momento della sofferenza, del dolore e dell’isolamento.
Le due volontarie stupite ricordano l’opera “la strada dritta” del grande artista Vasilij Kandinskij. La certezza di qualcuno che lo accompagna nel cammino faticoso della malattia, gli permetterà di trovare la “sua” strada giusta, dritta.
Filippo Ciantia