Con la formazione della nuova Giunta comunale di Ivrea, la città e i suoi cittadini sono finalmente giunti al termine di una lunga campagna elettorale amministrativa. Gli eporediesi si sono espressi per il cambiamento e hanno dato fiducia al candidato che meglio – secondo loro – ha saputo esprimere questa idea, ovvero il neo sindaco Stefano Sertoli. Prende quindi avvio un nuovo ciclo amministrativo e le forze che in questi anni hanno dato battaglia contro l’amministrazione uscente, chi dall’interno della vecchia maggioranza chi dai banchi della vecchia minoranza, hanno la possibilità di mettere in atto il proprio disegno di futuro della città.
E’ senz’altro prematuro esprimere un giudizio sui componenti la nuova squadra che affiancherà il sindaco Sertoli, ma alcune cose non passano inosservate e alcune prime impressioni non possono essere sottaciute. E’ senz’altro positiva la scelta di promuovere una completa parità di genere nel governo della città, ma l’assoluta inesperienza amministrativa della gran parte dei neo-assessori (con la sola eccezione del vicesindaco Elisabetta Ballurio) induce a ritenere che il periodo di rodaggio non sarà affatto breve.
E’ altrettanto positiva, poi, la scelta di cercare competenze esterne per un assessorato delicato e importante come quello a Urbanistica e Lavori Pubblici. Ma viene da chiedersi come saranno definite, e da chi, le priorità di intervento, anche in merito alla redazione della variante del Piano Regolatore cittadino, considerato che il neo-assessore Cafarelli, che arriva da Torino, ha dichiarato di non conoscere questo territorio e di aver bisogno di tempo per studiarlo.
Per ultimo, colpisce la mole di deleghe importanti rimaste in capo al primo cittadino: dall’Unesco allo sviluppo economico, alla
cultura, allo sport e al turismo. Mentre per l’Unesco si tratta di una scelta di buon senso, essendo un tema trasversale a diversi settori dell’amministrazione comunale, gli altri sono invece temi che necessitano di una cura costante e di una presenza forte, nonché di molta fantasia e coraggio, perché sono i temi che delineano le possibili linee di uno sviluppo futuro del nostro territorio, come affermato nei giorni scorsi anche nel convegno sul Piano di Sviluppo del Canavese organizzato da Confindustria. La speranza è che il sindaco Sertoli abbia voluto conservare nelle proprie mani questi temi proprio perché li considera i temi portanti della sua amministrazione; il timore è che si trovi a gestire queste deleghe in completa solitudine, senza il necessario supporto della sua squadra, tanto occupata a scaldare i motori, fare esperienza di amministrazione e conoscere il territorio partendo dalle deleghe loro affidate.
Solo il tempo – cinque anni passano molto in fretta – dirà se queste preoccupazioni sono fondate o meno, e se altre sorgeranno all’orizzonte di questa nuova esperienza amministrativa della città a cui continueremo a guardare con interesse, e a scriverne, per tenere viva l’informazione e la conoscenza dei lettori.