(Graziella Cortese)
La scelta di Sorrentino è quella di un film autobiografico: e ciò significa rivelare molte cose di sé, accettare di scoprire punti insidiosi, parlare della propria famiglia e dei propri monologhi interiori.
Siamo a Napoli negli anni ’80. Fabio Schisa, chiamato Fabietto, è un ragazzino magro, capelli ricci e orecchino al lobo sinistro, sempre all’ascolto del walkman e delle cuffiette.
La sua famiglia è un insieme di personaggi a volte stravaganti, che si ritrovano in enormi tavolate: lo zio comunista, il fratello che aspira a diventare attore, la sorella perennemente chiusa in bagno, la zia Patrizia così bella e spregiudicata da visitare i sogni proibiti del ragazzo. E poi ci sono i genitori, Maria e Saverio, così uniti da tanto tempo, nonostante i caratteri contrastanti: Toni Servillo e Teresa Saponangelo formano una coppia perfetta, paiono stare insieme da sempre come Andreotti e la moglie ne “Il Divo” dello stesso Sorrentino.
Nella prima parte della pellicola il regista rinuncia ai personaggi potenti e prestigiosi, per ritrovare un’Italia che è diventata borghese, un Paese dove si può andare in vacanza al mare o in montagna, per trovare “un po’ di aria buona”. Poi la storia si trasforma a causa di eventi drammatici che verranno a colpire Fabietto negli affetti più cari.
A fare da spartiacque nella vicenda c’è l’arrivo di Diego Armando Maradona: Fabietto è un grande tifoso e quando tra la folla nel traffico riesce a scorgere il Pibe de Oro, gli pare un ragazzetto magrolino, come lui… quasi umano.
Desideriamo ricordare ai nostri lettori l’appuntamento con l’ottava rassegna “Tutti pazzi per il cinema”: lunedì 6 dicembre è in programmazione il film “Che fine ha fatto Bernadette?”, con Cate Blanchett nei panni di una donna in fuga dopo una crisi professionale e creativa. La sala di proiezione è, come sempre, all’interno del Cinema Verdi di Candelo (Biella).