(Cristina Terribili)
La Pasqua commerciale ha tanti simboli e l’uovo è tra questi. Ma se andiamo a scoprirne la storia, nel Medioevo in Germania, per commemorare la Resurrezione era consuetudine distribuire uova bollite colorate naturalmente con foglie e fiori. Già per gli egiziani, l’uovo simboleggiava l’unione di aria, acqua, terra e fuoco, e sembra che anche i persiani amassero regalarsi delle uova come simbolo di nuova vita.
E così, da quelle semplici bollite e colorate, l’uovo è stato realizzato in diversi materiali: a Luigi XIV dobbiamo l’usanza di realizzarle con il cioccolato, così come allo zar Alessandro III dobbiamo quelle meravigliose opere d’arte realizzate dall’orafo Fabergé che contenevano all’interno piccole sorprese preziose. Qui non tutti sono d’accordo: sembra che siano stati proprio i mastri cioccolatai piemontesi a pensare di mettere una piccola sorpresa nell’uovo di cioccolato!
E così l’uovo ha attraversato i secoli e ancora oggi fa parte delle usanze e tradizioni di Pasqua; chi lo dipinge e lo mangia a colazione, chi invece lo lascia scartare ai più piccoli. Comunque sia anche le uova, come tante altre cose, si sono evolute, e sono cambiate le sorprese all’interno, divise idealmente per genere ed età, affinché la sorpresa non deluda nessuno.
Ci sono anche le “uova su misura” e come sorpresa potrebbe essere carino inserirvi all’interno una lettera d’amore o un bigliettino scritto a mano. Perché l’uovo è anche questo, semplicità e complessità dove creatività e fantasia si scatenano.
In Gran Bretagna si usa nascondere le uova nel giardino per invitare i bambini alla caccia, dove il tesoro sono proprio le uova; nei Paesi nordici (ma anche nelle Marche, ad esempio) si organizzano giochi diversi con le uova sode. In uno dei giochi più popolari, i commensali prendono in mano un uovo sodo e a turno battono la punta sulla punta dell’uovo dell’avversario, vince chi rimane con l’uovo integro.
Le uova di Pasqua diventano, con la semplicità che le contraddistingue, una porta che si apre sul mondo, che favorisce la conoscenza di altre culture e tradizioni, facilita lo stare insieme in un momento di festa con gli altri e con noi stessi; facciamolo, prima che la psicologia si impossessi anche di questo campo e vi convinca che dietro la scelta di un uovo di Pasqua si nasconda una personalità curiosa!
In un momento che permane ancora difficile dobbiamo ricordarci che nessuno si salva da solo, che stare insieme, condividere, guardarsi, amplificare le sensazioni captando tutto quello che arriva all’attenzione dei sensi, è parte di un risveglio e di una rinascita.