Il Tempo del Natale è terminato da qualche settimana, con la Prima domenica del Tempo Ordinario e in tanti avranno già rimosso gli addobbi, smontato l’albero di Natale ed il Presepe.
Ma la data in cui per tradizione andrebbe riposto il Presepe è quella del 2 febbraio, ovvero la festa della Candelora: fino a questo momento, infatti, la Chiesa concede che permangano alcuni “segni” ed il Presepe è proprio tra questi.
L’usanza che lentamente sta tornando in vita grazie alla voglia di riscoprire le tradizioni autenticamente cristiane: il 2 febbraio, infatti, è la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio; non rivedremo più il Bambino fino al suo ritrovamento tra i Dottori.
Nella tradizione cattolica la festa della Candelora, con la benedizione delle candele, che simboleggiano Cristo, «luce per illuminare le genti» ed è anche il momento della Purificazione di Maria, a 40 giorni dalla nascita di Gesù.
Per questo motivo le Comunità Parrocchiali Alta Valle Orco ricordano con gioia il periodo dell’anno che vede il maggiore coinvolgimento dei ragazzi durante le festività natalizie.
Ripercorriamo, dunque, qualcuno di questi momenti.
LA PRIMA GALLERY
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La sera della notte santa, è andato in scena, al salone don Salvetti a Rosone, uno spettacolo dal titolo “la notte di natale e il primo presepe di San Francesco”.
La rappresentazione ha visto coinvolti i ragazzi, preparati dalle loro catechiste con il supporto di alcuni genitori, nel raccontare cosa accadde proprio a Greccio la notte del 24 dicembre 1223.
In quella notte santa, il piccolo borgo laziale venne illuminato da una grandissima intuizione di San Francesco d’Assisi.
San Francesco era preoccupato perché gli abitanti avevano perso il senso del Natale e pensò di far rivivere proprio a Greccio l’esperienza della nascita di Gesù bambino.
Il santo, tornato da un viaggio in Terra Santa, vide l’immagine di Betlemme nelle grotte vicino a Greccio e sentì forte il desiderio di rappresentare il momento della nascita del Salvatore.
San Francesco chiese aiuto all’amico castellano del paese Giovanni Velita per allestire il primo presepe della storia.
In questo modo tutti poterono “vedere con gli occhi del corpo” cosa accadde nella Notte Santa a Betlemme.
I ragazzi hanno raccontato questa splendida storia della nascita del primo presepe, una tradizione che nei secoli si è tramandata di genitore in figlio e di nonno in nipote e che proprio quest’anno festeggia un anniversario importante: sono trascorsi, infatti, esattamente 800 anni da quando venne realizzato il primo presepe, in quel Natale del 1223.
Splendida l’interpretazione di tutti ragazzi, grandi e piccoli, a partire da San Francesco, i cui abiti sono stati indossati da Emanuele, dall’amico Giovanni il cui ruolo è stato ricoperto da Oliver, da Greta nei panni di Santa Chiara e proseguendo con Matilde nei panni della Madonna e Edoardo nel ruolo di San Giuseppe.
E poi ancora gli angeli, la stella cometa, i pastori, gli abitanti di Greccio che allestirono il primo presepe.
Per finire i musicisti Francesco e Niccolò alle chitarre, Elisa al flauto, Alice al violino, Laura alla tastiera i quali hanno accompagnato egregiamente i canti preparati per l’esibizione.
Al termine dello spettacolo tutti i presenti, così come stava avvenendo in tutte le altre chiese del mondo, si sono recati in chiesa parrocchiale a Rosone per partecipare alla Santa Messa della notte di Natale celebrata dal parroco don Dario.
“Stasera siamo diventati tutti come dei personaggi del presepe.
Dio si presenterà tra poco così, in un Bambino, per farsi accogliere tra le nostre braccia e potremo portargli anche noi dei doni bellissimi: ogni nostra azione per Gesù e “un grande dono, un dono prezioso!”
Con queste parole le catechiste hanno congedato il pubblico, al termine dello spettacolo.
Dopo la Santa Messa i ragazzi, tutti insieme, davanti all’altare hanno intonato il classico brano natalizio “Tu scendi dalle stelle” emozionando i genitori e i nonni presenti.
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ECCO LA SECONDA GALLERY
Durante la santa messa del 25 dicembre, i bambini hanno nuovamente indossato i costumi dei personaggi del presepe, facendo rivivere ai presenti il Natale vero e il messaggio che Dio ha dato agli uomini e che è valido non solo per una settimana, ma per tutto l’anno, per tutta la vita.
“Non più punizione e morte, ma vita e salvezza – ha rammentato il parroco don Dario durante l’omelia – per quanti sanno vedere nella persona di Gesù, il figlio di Dio che, lasciando le dimore celesti, si è fatto uomo e ha preso su di sé i nostri peccati pagando al nostro posto”.
“Oggi vi è nato il Salvatore, che è Cristo il Signore”, dissero gli angeli duemila anni fa, e ancora oggi ci viene ripetuto lo stesso annuncio.
L’augurio che in questi giorni faccio a voi ragazzi – ha concluso il Sacerdote – è che possiate conoscere sempre di più il Signore e che una nuova vita totalmente rinnovata possa sussistere in ognuno di voi!”.
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E PER FINIRE
Il giorno dell’Epifania alcuni ragazzi del gruppo catechistico hanno partecipato alla Santa Messa in chiesa parrocchiale a Noasca.
I Re Magi, guidati dalla stella cometa, hanno portato all’altare i doni durante l’offertorio nella celebrazione eucaristica.
“I Magi – ha ricordato il parroco riportando le parole del Pontefice – rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio.
Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità”.
Infine, domenica 7 gennaio, in chiesa a Rosone, si è voluto ancora rivivere la tradizione dei Re Magi e dei doni portati a Gesù.
E’ stata fatta anche memoria del Battesimo di Gesù, quando venne battezzato nel Giordano da Giovanni e uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.
“Tanti sono stati gli appuntamenti che hanno coinvolto i ragazzi delle Comunità Parrocchiali Alta valle Orco nel periodo natalizio e ogni momento è stato un’esplosione di gioia e di vera felicità, durante i quali è stato posto al centro Gesù, “la Fonte della Luce, la luce della Vita”
sostengono le catechiste, mentre ringraziano di cuore tutti coloro che si sono adoperati ad ogni appuntamento affinché tutto fosse preparato alla perfezione.
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