Fino a qualche decennio fa, tra le belle abitudini che avevamo, i primi due giorni di novembre erano dedicati al ricordo: il 1° novembre di tutti i Santi, cioè coloro che, conosciuti o sconosciuti, avevano saputo camminare alla sequela di Cristo fino in fondo; il 2 novembre dei nostri cari Defunti, che ci hanno preceduto nella vita eterna.

Ora questi giorni, in particolare la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, sono caratterizzati dalla festa di Halloween con zucche, streghe, mostri, zombie e tante altre brutture. Una sorta di bene contro il male, di bellezza della vita contro la bruttezza della morte.

È solo un’operazione commerciale e consumistica? No, non lo è! Sebbene un’indagine condotta da Confesercenti con Swg evidenzi che per il 2021 il giro d’affari era preventivato in 177 milioni, salito nel 2022 a 192 milioni. Somme importanti e non solo laddove a “festeggiare” sono i bambini, anche se il tasso di partecipazione massimo si riscontra tra le persone con figli piccoli (il 28%). Quindi i giovani tra i 18 e i 34 anni (significherà qualcosa il 25%, uno su quattro?) e nella fascia d’età 35-54 (22%).

“Halloween rientra in un progetto più vasto, fortemente sostenuto dai mass media che è non tanto quello commerciale – dichiarava qualche tempo fa al Sir padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale esorcisti –, quanto quello di indurre l’opinione pubblica, in particolare bambini, adolescenti e giovani, a familiarizzare con mentalità occulte e magiche, estranee e ostili alla fede e alla cultura cristiana.

Vogliono che venga meno la visione cristiana della vita”. Si tratta di riprendere in considerazione la necessità di educare al bello e alla bellezza contro la bruttezza, il gusto dell’orrido, del deforme, del mostruoso che non possono essere messi sullo stesso piano con la facile affermazione di tante mamme, papà ed educatori quando sostengono che Halloween “è solo un gioco innocente”, dietro all’apparente innocuità del “dolcetto e scherzetto”, e accusando di oscurantismo chi ne mette in rilievo la forte valenza negativa.

Ma è oscurantismo educare al bello? Chi di noi non ha bisogno di bellezza invece che di bruttezza? Chi non ha bisogno di bontà invece che di cattiveria?

In contrapposizione alla prospettiva Halloween, va presentata con credibilità e convinzione la bellezza del messaggio cristiano e i suoi valori di carità, solidarietà, santità.