Cari lettori, tra le mani avete un’edizione del giornale più robusta del solito. Sono le pagine che abbiamo dedicato a Papa Francesco, sull’onda lunga dell’invito alla preghiera e al ricordo rivolto a tutta la diocesi dal vescovo Daniele.
Il giornale esce tra il giorno della sua morte, lunedì dell’Angelo, e quello dei funerali, sabato 26 aprile. Forse come non mai tutto il mondo nelle sue espressioni più diverse ha manifestato il proprio cordoglio. Forse come non mai gli organi di informazione hanno riempito pagine e trasmesso immagini e commenti. Nel nostro essere giornale locale, lungi dalla ripetitività di quanto è stato detto e scritto dalla stampa nazionale e internazionale, abbiamo messo in risalto i ricordi di persone e personaggi del nostro territorio che hanno avuto l’opportunità, chi per lungo tempo e chi anche solo per un istante (che rimane comunque indelebile nella memoria) di essere stati vicini a Papa Francesco; chi gli ha parlato, chi ha incrociato dal vivo il suo sguardo, chi ha condiviso responsabilità alte nella Chiesa; e anche chi lo ha “seguito” da casa, da non credente, ma attento alle sue parole, al suo impatto sulla storia del mondo, per farne comunque un tesoro personale.
Con queste pagine speciali non commemoriamo solo la sua morte, ma celebriamo con gratitudine il suo ministero di 12 anni, attraverso le testimonianze di ciò che ha rappresentato per tanti di noi, gente del Canavese, di come le sue azioni e i suoi gesti rimarranno sempre nel cuore; di quel Papa che i cardinali sono andati a cercare quasi “alla fine del mondo” e che al mondo tutto, con il suo esempio e insegnamento, ha testimoniato che la vera grandezza sta nell’umiltà e nell’amore verso Dio e verso gli altri.
Nella domenica di Pasqua il suo messaggio dalla Loggia di San Pietro è un testamento, e da lì ha benedetto la Città e il mondo. E poi il “giro” in piazza San Pietro, per salutare ed essere salutato dalla folla, entrambi inconsapevoli che sarebbe stato l’ultimo saluto. Francesco aveva poi riposato nel pomeriggio. Intorno alle 5,30 di Pasquetta le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento medico. Un’ora dopo il coma. Racconta chi gli era accanto: “non ha sofferto, è avvenuto tutto rapidamente. Una morte discreta, quasi improvvisa…”.
(Foto di Lorenzo Iorfino)