Avvento tempo forte del calendario liturgico, in preparazione al Natale. Non si direbbe, ma è tempo forte anche per il cinema, per quello che rappresenta in seno a tante persone e famiglie, ai bambini e ai giovani, e più in generale al mondo della comunicazione (di cui scriviamo ampiamente a pag. 3), della cultura, dell’immagine, dell’arte. “Il sentiero del Natale” è un sussidio preparato dalla Commissione Nazionale Valutazione Film della Cei, e offre un percorso cinematografico per il tempo di Avvento.

Sono pagine di riflessione che, attraverso la proposta di quattro film attualmente in sala, aiutano a “rompere gli argini e a cogliere dalle fessure il bagliore della speranza”, come ha detto Vincenzo Corrado che dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Cei è direttore. Si tratta di una piccola sosta nel quotidiano per orientare il cammino verso il Natale, perché viviamo un passaggio storico difficile: dopo la pandemia, le preoccupazioni si amplificano per la guerra nel cuore del Vecchio Continente e per le sue conseguenze. A tal punto che “parlare di cinema, in questo momento, può anche sembrare inopportuno”, ma “non si tratta di evasione dalla realtà, ma di sguardi nuovi che possono illuminare la vita di ogni giorno”.

Da qui l’invito a fare l’esperienza in sala, dove la gioia non è mai solo personale, ma sempre comunitaria. La visione di un film avviene in un contesto sociale ben preciso e ognuno percepisce le diverse sfumature secondo il proprio stato d’animo e il proprio vissuto. Pur suscitando emozioni differenti, l’aggregazione e il senso di appartenenza compongono, nel rispetto di ciascuno, il tessuto di una comunità.

“L’Avvento è, dunque, attesa operosa perché ritmata da questo lavorio interiore che accompagna, accoglie e trasfigura le incertezze nella certezza di una Persona che continua a donarsi per noi”. Curato da Massimo Giraldi, Sergio Perugini, don Andrea Verdecchia ed Eliana Ariola, il Sussidio propone alcuni titoli: Tori e Lokita dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne (già recensito sulle pagine del nostro giornale), Come per disincanto (Disenchanted) diretto da Adam Shankman, Chiara di Susanna Nicchiarelli (recensito sul numero di oggi), Il principe di Roma di Edoardo Falcone. Per ogni film una parola chiave: cammino, promessa, profezia, salvezza. A fare da filo rosso al testo è il Canto di Natale di Charles Dickens. “Che sia, allora, un Avvento e un Natale al cinema per tutti”.