Tra guerre nel mondo e tristi episodi di cronaca nostrana, nulla impedisce che anche quest’anno le vetrine di pasticcerie e negozi abbiano preparato l’arrivo trionfale di Halloween, con i suoi macabri e inquietanti riti in cui tutto è brutto e deve far paura. Persino i dolcetti, a forma di teschi, tombe e fantasmi; e secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsu-matori, i prezzi sono aumentati in media del 22% rispetto all’anno scorso; poi zucche e costumi e maschere da streghe, zombie, spettri, scheletri, decorazioni e cianfrusaglie varie. Ma non solo di questo si tratta: la notte del 31 ottobre è diventata un vero business con un giro d’affari stimato attorno ai 200 milioni di euro. La “spaventosa” festa coinvolge chi ha dai 18 ai 34 anni, seguito da chi ne ha tra i 35 e i 54. I più accaniti per l’orrido sono i genitori con i figli piccoli – poverini – che meriterebbero invece di gustare delle bellezze del Creato.
Nell’835 Papa Gregorio IV scelse il 1° novembre come data per la memoria liturgica dei Santi Apostoli e di tutti i Santi, chiamandola “Ognissanti”. Nel 1475 Sisto IV la rese solennità obbligatoria per tutta la cristianità. Oggi, per i più, la ricorrenza è svuotata di significato e ridotta a una festa di tutt’altro genere, di importazione americana, all’insegna di consumismo, banalità e cattivo gusto. Ma qual è il fascino oscuro di Halloween? “La caricatura di un’antica tradizione culturale per rimuovere dalla coscienza delle persone la consapevolezza della propria mortalità”.
Così l’antropologo Mario Pollo, definisce la festa di Halloween, ridotta a tutti gli effetti a “una fiera del consumismo” in una società che, paradossalmente, da un lato rimuove la morte, dall’altro ne dà quotidianamente una rappresentazione mediatica enorme. “Essere consapevoli della propria mortalità è necessario alla piena maturazione dell’umano”, avverte Pollo, sottolineando il legame mai spezzato con chi ci ha preceduto, che occorre far riscoprire ai più giovani. “I santi ci accompagnano – ha detto il nostro vescovo Edoardo nella sua video-catechesi del mercoledì sui social –.
Celebriamo la loro festa innalzando lo sguardo alla città del cielo dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli glorifica in eterno il nome del Signore, e noi pellegrini sulla terra, verso questa patria comune affrettiamo, nella speranza, il nostro cammino”.