L’estate non sta finendo, le vacanze sì. Settembre è dato come mese sempre più estivo, e l’autunno con temperature sopra la media. Staremo a vedere. Le vacanze per alcuni sono ormai un ricordo più o meno lontano, per altri sono agli sgoccioli, pochi quelli che le faranno in settembre, tanti quelli che per ragioni diverse, ma soprattutto economiche, non le hanno proprio fatte o le hanno razionalizzate in base ai denari cambiando formula, tempi, durata e luoghi di villeggiatura.

Se, come ci raccontano, i due colossi dell’economia mondiale, Usa e Cina, non si fermano mai, perché l’associazione estate-vacanze non dice un granché a questi due sistemi del “sempre aperto”, alcune nostre città si stanno allineando in miniatura allo stile dei due colossi, ripagate dalla presenza di clienti, turisti e curiosi, e altre invece perseverano su schemi del passato facendo registrare quasi il deserto del “chiuso per ferie”. In ogni caso si tratta di settimane che passano in fretta, dileguandosi in un attimo e lasciando spazio, per chi è partito, alla sindrome da rientro (se ne parla anche in ambito medico-scientifico), con lamentele e piagnistei per la fine di qualcosa di bello.

Se riflettiamo e andiamo oltre una prima reazione istintiva, dovremmo riconoscere che non c’è un motivo legittimo per lamentarci, se non la forza dell’abitudine di farlo in continuazione e per qualunque cosa. Riusciremo a riconoscere che ciò di cui abbiamo goduto non è mai da considerarsi qualcosa di scontato, ma piuttosto un dono grande da mettere a frutto?

Le vacanze non sono mai un fermarsi fine a se stesso, ma una pausa per ricominciare con nuovo slancio e motivazioni rinnovate. Senza rimpianti, anche perché è poi nella quotidianità dei tanti giorni dell’anno, che viviamo e testimoniamo i valori che ci sono cari. Tornando dalle vacanze sarà certamente capitato di incontrare chi da casa non si è mai mosso: anziani, persone ammalate e chi li assiste, o chi semplicemente non ha avuto la possibilità di partire.

A chi ha subito la solitudine dell’estate dobbiamo essere capaci di dire: eccoci! Siamo tornati!