Venerdì 10 marzo, abbiamo scritto a pagina 13 del giornale di oggi, l’autore del libro “La Chiesa nel Digitale” – Fabio Bolzetta – sarà ad Ivrea per presentare la sua ultima pubblicazione, che noi chiamiamo il “manuale”, da tenere aperto mentre siamo davanti a un computer, immersi in internet, con tutte le domande che rispetto a navigare e pubblicare nel digitale ci tormentano, nell’ottica di usare bene uno strumento così potente.

In attesa dell’incontro, aperto a tutti, alle 20,45 nella Sala dell’ex Seminario Minore di via Varmondo Arborio 9, è quasi un dovere conoscere la vastità del fenomeno della comunicazione digitale oggi. Pare un esercizio noioso di cifre che si susseguono, ma danno la dimensione dentro alla quale ci troviamo a confrontarci e che ci ha spronati – soprattutto i non nativi digitali – a una grande rincorsa per non essere marginalizzati come persone, in particolare come persone che hanno qualcosa da dire.

Attingiamo ad alcuni dati del Rapporto We Are Social, raccolti da Riccardo Benotti per AgenSir e pubblicati sul sito dell’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della Cei. 5,44 miliardi di persone (68%) utilizzano telefoni cellulari, 5,16 miliardi sono connesse a internet (64,4%) e 4,76 miliardi sono utenti dei social media (69%).

Tra i Paesi più connessi, Irlanda, Norvegia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Svizzera, Danimarca, Regno Unito, Corea del Sud, Svezia, Singapore e Malesia. La quantità di tempo che le persone trascorrono on-line è calata di quasi il 5% anno su anno (20 minuti in meno al giorno), ma i social rappresentano la massima quota di sempre, con quasi 4 minuti sui 10 trascorsi in internet. Il calo non indica minore importanza di internet, ma un approccio più ragionato e mirato per non “sprecare” il tempo e ottimizzare le risorse.

Le persone sono on-line per cercare informazioni (57,8%), rimanere in contatto con amici e familiari (53,7%), essere aggiornati su notizie e attualità (50,9%) e guardare video (49,7%). Oltre 1 miliardo di nuovi utenti dei social, negli ultimi 3 anni, immersi per più di 2 ore e mezza al giorno. Quanto alle piattaforme più utilizzate, Facebook è ancora al primo posto a livello mondiale (2 miliardi 958 milioni di utenti), davanti a YouTube (2 miliardi 514 milioni), WhatsApp (2 miliardi), Instagram (2 miliardi), WeChat (1 miliardo 309 milioni) e TikTok (1 miliardo 51 milioni).

Da qui la considerazione: meglio imparare a navigare… senza affondare.