Notre-Dame de Paris “risorge” e riapre le porte dopo l’incendio del 15 aprile 2019, che la distrusse parzialmente. La Cattedrale della capitale francese, nella Solennità dell’Immacolata Concezione, domenica 8 dicembre, ritroverà il suo ruolo di culto e di storia con la celebrazione solenne, davanti agli occhi del mondo, e con la presenza di oltre 170 vescovi, capi di Stato e altri dignitari. E una folla di fedeli che si prevede imponente.

L’arcivescovo di Parigi, al calar del sole di sabato 7, riaprirà solennemente le porte della Cattedrale gotica, tra le più famose al mondo, visitata ogni anno da 12 milioni di persone, per una lunga preghiera notturna. Domenica poi la consacrazione del nuovo altare maggiore, opera dell’artista Guillaume Bardet. E una serie di iniziative fino all’8 giugno 2025, festa di Pentecoste, per permettere ai più di “ritrovare” la loro Cattedrale.

Notre Dame è ritornata a Notre-Dame: il 15 novembre la statua della Vergine e del Bambino, miracolosamente scampata alle fiamme, aveva lasciato la chiesa di Saint-Germain-l’Auxerrois dove era stata conservata in questi cinque anni, per far ritorno nella Cattedrale. Alla solenne celebrazione di domenica seguirà un pranzo fraterno dove saranno accolte le persone in difficoltà seguite dalle organizzazioni caritative della diocesi di Parigi.

Notre-Dame “segno di fede” e non solo “scrigno” di arte, storia e cultura. La sua storia è legata a quella della Francia; costruita nel XII secolo, modificata nel XVIII, restaurata nel XIX, durante la Rivoluzione subisce volgari profanazioni: scampa alla demolizione perché, dicono gli storici, Robespierre volle evitare la rivolta dei cattolici. È risparmiata durante le due guerre mondiali.

Lo scrittore Paul Claudel, la notte di Natale del 1866, entra ateo a Notre-Dame e, al canto del “Magnificat”, esce convertito e cantore della fede in Gesù. Il 30 maggio 1980 a Giovanni Paolo II ispira la riflessione su Gesù “pietra angolare della storia umana”.

Il 22 agosto 1997 un milione di giovani partecipa alla XII Giornata mondiale della Gioventù con Papa Wojtyla. Nel settembre 2008 Benedetto XVI considera Notre-Dame un gioiello che fa percepire “l’incessante scambio che Dio ha voluto stabilire fra gli uomini e sé” ed elogia “gli architetti, i pittori, gli scultori, i musicisti che hanno dato il meglio di sé stessi”. Quelli di allora, e anche quelli di oggi che l’hanno riportata in vita.