Giovani ottimisti, ma disorientati e troppo soli. Chi li guida nel momento cruciale tra la fine delle scuole medie e l’ingresso nel mondo del lavoro? Nessuno, nel 30% dei casi. Nel 25-27% per cento delle volte, la mamma. È ciò che emerge dall’ultima indagine condotta dalla Fondazione Engim su oltre 4 mila giovani. Lo studio, “Giovani e futuro.

Coltivare le speranze attraverso il lavoro”, curato da Daniele Marini dell’Università di Padova, getta una luce sulle aspettative e le difficoltà dei ragazzi sulla strada verso l’età adulta che evidenzia una tendenza all’autonomia forzata, spesso accompagnata da incertezze e dubbi.

Chi fa formazione professionalizzante affronta il futuro con maggiore serenità; la messa alla prova e il contatto col mondo del lavoro rafforzano l’autostima. Oggi i giovani cercano equilibrio tra carriera e vita privata; serve essere in armonia con la propria realizzazione personale, che passa anche attraverso la partecipazione all’associazionismo e al volontariato. Anche nella musica, aggiungiamo noi.

La musica linguaggio globale non può non essere sfruttata in favore dei giovani d’oggi. In un mondo “fast” la musica appartiene al mondo “slow”. Si comincia da bambini, si persevera, si impara, si prende esempio, si accettano lezioni. Si cresce e si appartiene a una “banda”, a volte una famiglia: che amministra, educa, costruisce, si muove, viaggia, discute, va in crisi, segue i tempi restando tradizione. Il ragazzino cammina al fianco e allo stesso passo dell’anziano, che continua a sentirsi “giovane”, bevendo le novità dal calice della gioventù, come per una vitale osmosi.

Di tante attività, suonare è di quelle che si può esercitare molto in là con l’età, e senza essere una vera medicina, protegge le menti dal declino. È la ruota della vita, in un mix di benessere, a non contare più esattamente i suoi giri.

Le gioie e i dolori diventano storie ed esempi vissuti e condivisi. L’anziano accoglie con meno pregiudizio il giovane e questi conosce con educazione e rispetto la vecchiaia. Un luogo dove l’anziano ha ancora il peso dell’Esperienza e il dono della Saggezza. Quando vedremo sfilare una banda per le vie del paese, capiremo e rispetteremo un po’ di più il suo valore sociale.

Cantava Mina: “quando la Banda passò, nel cielo il sole spuntò”. ‎