Da tempo ormai, su questo giornale, normalmente alla pagina dedicata ad annunci e informazioni, viene pubblicato, a cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali (UCS) della diocesi, in uno spazio ben visibile, una foto, una spiegazione di poche parole e soprattutto un QRcode per poter visionare il tutorial (un video) – ogni settimana diverso – prodotto da WeCa, che vuol dire Web Cattolici.
È un servizio prezioso e professionale quello offerto da WeCa, è una buona idea quella dell’UCS di chiederne la pubblicazione sul giornale che facilita in questo modo la diffusione e l’accesso al video. Quella del QRcode è ormai una modalità assai usata per passare rapidamente da una realtà cartacea a una digitale. Persino qualche amico che ancora tenacemente resisteva con i primissimi Nokia ha ceduto allo smartphone; non se ne pentirà. Inquadrando con la videocamera dello smartphone il QRcode e cliccando sulla didascalia gialla che appare in basso ci si ritrova in un secondo davanti al video. Nulla di più semplice.
Ma quanti veramente sfruttano a fondo questa opportunità creata per accompagnare chiunque – dal parroco al fedele, dal giovane all’anziano, dal credente all’indifferente e soprattutto chi ha delle responsabilità di comunicazione anche in ambito ecclesiale – verso quel mondo digitale che ci avvolge e già ci trova in forte ritardo? I video-tutorial di WeCa, di pochi minuti, aprono una ampia finestra sugli strumenti e i contenuti di comunicazione con i quali abbiamo a che fare ogni giorno, e che non capiamo mai fino in fondo una volta per tutte. Ma non possiamo non capirli in eterno, sperando che ci passino accanto lasciandoci indenni e sempre in gioco… tanto abbiamo sempre fatto così. Stiamo andando fuori gioco; innanzitutto perché non sappiamo come giudicarli e attribuirgli il giusto valore, come succede con ogni cosa che non si conosce, demonizzandola se ci sfugge di mano o idolatrandola se diventa centro di tutta l’attenzione giornaliera, affogandoci dentro. Stiamo andando fuori gioco nei rapporti con i giovani con i quali abbiamo perso i contatti perché in mondi diversi, con la società moderna – che ci piaccia o no, pensiamo alla Pubblica Amministrazione o alle banche – con le quali il rapporto si fa più difficile senza le competenze digitali rischiando l’esclusione sociale o economica.
Andiamo fuori gioco col singolo o con il pubblico o l’assemblea con i quali non riusciamo a comunicare ciò che facciamo, che pensiamo, che siamo.
I tanti titoli che finora abbiamo pubblicato dei tutorial WeCa – oggi anche in formato podcast – danno una grossa mano a chi ha delle responsabilità (o delle velleità) nella comunicazione di qualcosa, ancor più se si tratta del messaggio che dal Vangelo sgorga. La carta ha i propri tempi, linguaggi e spazi, diversi dal digitale. I due non sono in conflitto, sono complementari e sinergici, per chi ne capisce qualcosa di questo settore e vuole approfittare di entrambi. I tutorial WeCa ci insegnano a conoscere il digitale e le sue proposte di comunicazione – dallo strumento ai contenuti – per non limitare le opportunità personali, professionali, sociali ed ecclesiali, invitando e favorendo l’acquisizione almeno di una conoscenza di base delle nuove tecnologie e dei loro impatti su di noi e del nostro operato.
Le nuove tecnologie una cosa hanno messo davanti ai nostri occhi: che la loro evoluzione ci sfiancherà nel dover continuare a rincorrerle, destinate a non fermarsi più e ad essere integrate sempre di più nella vita di ciascuno. Il che vuol dire formazione e aggiornamento continui e sfide nuove ed importanti per chi, anche come un giornale, con le nuove tecnologie deve rapportarsi e fare i conti. La sinergia tra un giornale cartaceo e uno digitale può portare numerosi vantaggi, consentendo di raggiungere un pubblico più ampio, offrire contenuti più diversificati, analisi e approfondimenti e adattarsi alle preferenze dei lettori moderni. I due strumenti sono diversi; vanno riempiti di contenuti in formato e linguaggio diverso, vanno gestiti diversamente uno dall’altro e vanno usati (quindi letti e visionati) in maniera diversa.
Imparare a conoscere correttamente il web in una visione cattolica e cristiana della comunicazione e della trasmissione di un messaggio diventa necessario per saper poi diffondere iniziative e proposte di carattere pastorale, caritativo e culturale che favoriscano a loro volta la diffusione di contenuti di fede. Le realtà cattoliche hanno un ruolo importante da giocare anche e non solo, per favorire il dialogo tra i diversi livelli delle strutture ecclesiali locali, regionali, nazionali.
Questa semplice partnership che vede pubblicizzati sul nostro giornale i tutorial di WeCa ha lo scopo di promuovere l’approccio cross-mediale nella diffusione dei contenuti dei tutorial stessi, utilizzando sia lo strumento cartaceo sia la tecnologia del QrCode. È un’alleanza tra una realtà locale come la nostra che racconta il territorio e WeCa che offre le sue competenze e proposte formative partendo da una dimensione globale per arrivare alle comunità locali delle nostre parrocchie e delle nostre associazioni e movimenti.
Una specie di doppio binario, globale e locale, sul quale operano persone che intendono essere a servizio di una buona comunicazione per costruire insieme reti di dialogo, sostenere e accompagnare la presenza cristiana sul web, i social media e la carta stampata, raggiungendo così tutti i tipi di pubblico rendendo più penetrante e più efficace il messaggio attraverso una comunicazione di qualità.