(cmz) Opposizione, nessun apparentamento e nessuna indicazione di voto. La svolta a destra della coalizione di sinistra che aveva sostenuto Comotto, non ci sarà. E quindi -per lui- il futuro è ancora di opposizione in Consiglio Comunale.
Esce un comunicato che lo annuncia e tra le righe si legge il disappunto dell’ex candidato sindaco Francesco Comotto: “Chi ha più da rimetterci da questa situazione sono io che, dopo anni di impegno, di lotta e di lavoro, invece di poter apportare competenza ed entusiasmo ad una forza di governo siederò nuovamente nei banchi della minoranza, ma ho preso con serenità questa decisione…”. Lo stile del comunicato pero’ rileva più amarezza che serenità.
Cosa è successo dalla domenica del dopo voto ad oggi? E’ sempre il comunicato che lo spiega: “In questa settimana abbiamo cercato di percorrere una strada utile per mettere a frutto il grande lavoro fatto nei cinque anni di minoranza e con l’elaborazione del progetto politico presentato agli elettori -scrive Comotto- questa strada a nostro avviso non poteva che passare da un apparentamento con una delle due forze in campo”. Insomma, la coalizione di sinistra che sosteneva Comotto sindaco prima di domenica 10 giugno, ha guardato molto al (centro)destra e un pochino al (centro)sinistra per cercare dove andare e con chi andare. Nella speranza, ovviamente, di centrare il vincitore del ballottaggio del 24 giugno prossimo e offrire cosi’ l’esperienza maturata nei precedenti anni di opposizione insieme al progetto politico preparato per queste elezioni amministrative, stando -questa volta- dentro alla maggioranza.
Il che ha scatenato “soggetti che si sono permessi di infangare, anche pesantemente, il sottoscritto e il nostro gruppo con accuse di opportunismo, carrierismo, di accordi sotto banco con fascisti e razzisti e tutto quant’altro di più lontano possa essere dal mio/nostro modo di pensare e di agire e i 1943 elettori che ci hanno votato lo sanno benissimo -scrive Comotto che ne fa una specie di identikit- è anche chiaro ai più che la buona parte di questi soggetti sono quelli che con un eventuale cambiamento rischierebbero di perdere privilegi, incarichi e poltrone”.
Vuoi per una cosa, vuoi per l’altra, le cose non sono andate come Comotto sperava senza troppi nascondimenti; ossia apparentarsi con il “cambiamento” che rappresenterebbe Sertoli, centrodestra, contro il “solito linguaggio e stile politichese” che rappresenterebbe invece Perinetti -sempre stando all’ormai famoso comunicato- accusato di “non aver mai aperto una porta ad un dialogo vero”. Per Comotto, dunque, un tavolo -quello di Sertoli- su cui è rimasta senza seguito la proposta, e una porta -quella di Perinetti- più chiusa che aperta, stoppano l’apparentamento -di qua o di là- e con esso l’ingresso nella stanza dei bottoni comunale.
“Per noi è stata una settimana molto difficile – si legge nel comunicato- durante la quale ci siamo visti e sentiti più e più volte e di questo voglio ringraziare col cuore tutti i componenti della coalizione che mi hanno sempre sostenuto anche nei momenti più difficili seppur ognuno con il proprio travaglio interiore per la scelta da compiere e della quale mi assumo comunque tutta la responsabilità politica. Ognuno di noi si è confrontato con il proprio elettorato, con i propri amici e familiari, con i compagni di lavoro per cercare di esprimere la scelta che maggiormente avrebbe potuto ricalcare il contenuto civico della nostra proposta elettorale.
E alla fine? “Non siamo riusciti al nostro interno a trovare una posizione sufficientemente maggioritaria che potesse dare forza ad un apparentamento con il centro destra -dice il comunicato- senza determinare una lacerazione eccessiva al nostro interno e nel nostro elettorato”. Ora non resta che il voto del 24 giugno: l’invito di Comotto è di andare alle urne e di votare secondo coscienza.