Il Dipartimento Patologia delle Dipendenze della ASL TO4, ha in programma, per il prossimo biennio, una serie di azioni da realizzare nelle scuole secondarie di secondo grado per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. D’altro canto i dati non sono confortanti: nella fascia tra i 14 ai 19 anni, il gioco d’azzardo, sfruttando soprattutto le piattaforme on line, è in costante e preoccupante aumento, così come ci desta un notevole allarme l’aumento del gioco d’azzardo on line nei piccoli Comuni italiani (https://giocoresponsabile.info/gioco-azzardo-nei-piccoli-comuni-italiani).

Ma perché dati sempre in crescita di fronte ad un fenomeno tanto pericoloso? I ragazzi che tendono al gioco d’azzardo (soprattutto maschi tra i 14 ed i 19 anni) mostrano livelli più elevati di impulsività, di ricerca di emozioni forti (correlata ad una sovrastima delle capacità personali), hanno uno scarso autocontrollo e compiono errori di giudizio a causa di pensieri e ragionamenti veloci e orientati a raggiungere dei risultati positivi nel brevissimo tempo. Tra gli elementi ambientali quelli legati all’uso del gioco patologico in famiglia, la pratica del gioco tra il gruppo dei pari, l’uso dei dispositivi elettronici e dei social per far fronte alla solitudine con “soldi facili”. In maniera totalmente illusoria e non adeguata, così come tutte le dipendenze il gioco d’azzardo fa sentire la persona in grado di controllare quelle emozioni negative raggiungendo nel minor tempo possibile la soddisfazione dei propri bisogni.

Il tutto all’interno di un quadro generale tutt’altro che incoraggiante. Il rapporto di OMS Europe dice che 1 adolescente su 5 in Europa è alle prese con un disagio mentale; che il suicidio è la principale causa di morte tra i giovani tra i 15 ed i 29 anni; che le ragazze riportano livelli di benessere mentale più basso rispetto ai coetanei maschi; che il 15% dei giovani dichiara di essere vittima di cyberbullismo; che un giovane su 10 tra i 13 ed i 15 anni usa prodotti con tabacco, comprese le sigarette elettroniche; che 1 bambino su 3 in età scolare è in sovrappeso e che 1 su 8 vive condizioni di obesità.

Non è possibile rimanere sordi ed insensibili. Le famiglie, le scuole e tutte le altre istituzioni devono riflettere sui messaggi e sulle politiche di sostegno ai giovani, incoraggiando dialogo confronto e limitando ogni ricorso a modalità competitive, fossero anche quelle di tipo sportivo. L’azzardopatia si contrasta con i rapporti umani, con la possibilità di potersi sentire soddisfatti di se stessi e di quello che si ha, aumentando le occasioni di scambio prosociale e lavorando tutti insieme per qualcosa che poi sarà di beneficio per tutti. L’uso di sostanze, il bullismo ed il cyber bullismo, l’obesità, l’impulsività, la mancanza di autocontrollo, il piacere del rischio, hanno tutti la stessa matrice legata al malessere sociale, alla percezione di se come persona non capace, non adeguata alle richieste dell’ambiente.