(Cristina Terribili)

Non c’è dubbio che l’estate sia arrivata anche dalle nostre parti. Perché l’estate “quando arriva, arriva”, e anche se viviamo ancora un periodo di incertezze inevitabilmente ci si chiede cosa fare a ferragosto.

In estate si dismettono gli abiti scuri, i pensieri scuri, le abitudini scure e si va verso un tripudio di fantasie marine, di abiti con flora e fauna variopinta; sembra che una camicia rosa non possa mancare nell’armadio di ogni donna mentre sulle scarpe possiamo stare tranquille, vanno di moda tutte. L’abbigliamento comodo (leisurewear) è uno stile che si può portare tanto a casa quanto fuori, ultimo retaggio delle chiusure a causa della pandemia e memoria per quando – eventualmente in autunno, ma anche no! – dovremo ripetere periodi di austerità. Le borse sono tornate ad essere XXL, per contenere ciò che è necessario per tenere lontane le insidie della (ex?) pandemia; meglio essere sempre ben attrezzati.

Anche lo sport – gli Europei di calcio, i preparativi per le Olimpiadi di Tokio – ci rimanda al bel tempo: possiamo ritornare a vedere la partita insieme e a tifare con grinta. Poi ci sono le mete e le destinazioni prese d’assalto (ormai non ci rechiamo più in un’amena località vacanziera), sembra tornato in auge il mare, le persone sentono meno il disagio dell’affollamento sulle spiagge, si stanno prenotando molte case, a discapito degli alberghi, ed il turista, oltre ad un’ottima connessione internet, chiede una discreta dose di flessibilità al locatore.

La modalità smart working non andrà in soffitta, per molte aziende rimarrà in vigore per sempre, così come tanti appuntamenti contemporaneamente a distanza e in presenza; una dualità giudicata vincente ed economica. I periodi di vacanza non sono proprio lunghi, ma dilazionati nei vari mesi: aspettiamoci dunque sempre facce nuove intorno a noi. Si torna a volare all’estero con vaccino, green pass o tampone che sia. Elemento di sicuro interesse, ci dicono anche le nostre cronache locali del territorio, è la ripresa delle attività culturali, artistiche e gli appuntamenti di sagre ed eventi gastronomici, senza dimenticare le rinate feste patronali.

Perché l’estate è fatta per essere meno rigorosi, per indossare, anche mentalmente, la leggerezza dei capi di abbigliamento anche se poi i temi delle conversazioni sono in preponderanza i soliti di questi ultimi due anni; Covid e varianti varie, tamponi, vaccini tra chi li ha fatti e chi no.

Bisogna sforzarsi dunque di ampliare il panorama degli argomenti di conversazione, potrebbe essere utile cominciare a leggere un libro e trovare il modo di parlarne con il vicino di ombrellone. Leggere fa sempre bene ed il tempo libero in vacanza può essere utilizzato per avviarsi in un’avventura di parole scritte.

Così, mentre imperversano i temporali, rimbalzano le temperature ultra torride in Canada, Stati Uniti e Australia… avviamoci tutti alle grigliate tra amici, ai panini che rintuzzano una passeggiata e ricordiamoci sempre di portare via i nostri rifiuti.

Ormai dovrebbe essere chiaro che tutti siamo responsabili di noi stessi e di chi ci circonda. O no?