(Fabrizio Dassano)
Arrivando a scuola ieri, 1° settembre, ho purtroppo dovuto verificare la presenza di piccoli ingorghi agli ingressi, contro i quali nulla ha potuto l’infallibile sistema da me – modestamente – messo a punto quest’anno per saltare le code insopportabili su strade e autostrade sotto il solleone estivo.
Mi ero già studiato il problema fin dalla fine del mese di luglio, quando avevo appreso che i ricercatori della Vanderbilt University del Tennessee avevano effettuato degli esperimenti per giungere alla dimostrazione della cosiddetta “teoria dell’onda”, in virtù della quale oggi sappiamo che le nostre frenate improvvise e il mantenimento di una errata distanza di sicurezza sono i principali fattori che arrivano a paralizzare il traffico sulle arterie a grande scorrimento.
La teoria era già nota, ma per la prima volta è stata provata al di fuori di un laboratorio. Il test è stato svolto in collaborazione con Ford che ha messo a disposizione 36 auto con un sistema di frenata automatica. L’esperimento è stato effettuato su un medesimo tratto autostradale, percorso per due volte: la prima da veicoli senza l’ausilio della tecnologia (e quindi con piloti che, come tutti noi umani, hanno dovuto frenare e accelerare manualmente); il secondo, invece, con veicoli dotati di dispositivi automatici di frenata: in particolare, tutte le 36 vetture avevano inserito un sistema automatitizzato basato su sensori che mantengono la distanza di sicurezza dai veicoli che li precedono, rallentando o accelerando automaticamente in relazione all’andamento dell’auto davanti a sé.
Il risultato è stato illuminante. “Durante i mesi estivi, come presenze spettrali si materializzano gli inspiegabili rallentamenti sulle strade, che sembrano svilupparsi, apparentemente, dal nulla – hanno spiegato i ricercatori – . Questi intoppi stradali sono molto spesso causati da fattori umani come congestioni di più automobili dovute alla guida distratta, alle cattive abitudini, a tempi di reazione rallentati o a frenate inutili. Quando un conducente sfiora i freni, può verificarsi una reazione a catena che porta anche i conducenti delle automobili che seguono a frenare, causando, in questo modo, il progressivo rallentamento sino all’arresto del flusso di traffico”.
Che fare, dunque? Anche qui il rimedio parrebbe quello di affidarsi alla tecnologia. Nel mio caso, invece, ho optato per una scelta più radicale: e posso asserire senza tema di smentita che per evitare le code la scelta di non andare in vacanza si è rivelata un sistema infallibile!
Dicevamo che il primo giorno di scuola mi sono invece – ironia del destino – ritrovato in coda con i colleghi nell’atrio del liceo! Il tutto mentre un’altra collega ci “fotografava” i green pass: come in un casello autostradale, ma senza neppure il telepass.