(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Giorni di festa alla Piccola Casa della Divina Provvidenza a Feletto.

Sabato 19 agosto si è celebrata, presso la Chiesetta di San Bernardo a Feletto, la festa dell’omonimo santo Bernardo di Chiaravalle.

Costruita nel 1935 dal teologo Falletti che ne aveva acquistato la proprietà intera per creare una “Colonia Agricola per Sordomuti e Anormali Affini”, prima istituzione del genere in Italia, la chiesetta fu dedicata a San Bernardo, il santo venerato dal rione dove sorge la casa.

Lasciata in gestione per volere del teologo stesso al Cottolengo di Torino, da allora la Colonia è sempre stata parte integrante della vita di Feletto; e ancora oggi, grazie ai fratelli cottolenghini e ad alcuni volontari, segue, con affetto e familiarità, alcune persone con bisogni speciali.
Sabato sera, dopo il triduo dei giorni precedenti, è stata celebrata dal Parroco di Feletto Don Stefano Teisa, la Messa solenne seguita dalla processione con la statua del Santo.

Nel ricordare la figura del “Doctor Mellifluus”, il Parroco ha sottolineato che un tesoro antico, lasciatoci in eredità da Bernardo di Chiaravalle, è la preghiera: l’assiduità e la costanza della preghiera, soprattutto in questi tempi frammentari e veloci, sono un’ancora sicura a cui aggrapparsi.

Seguendo una bella tradizione molto attesa dai fedeli, lunedì 21 agosto, si è così celebrata la S. Messa in onore di San Bernardo presso la piccola cappella sita in Strada dei Lotti a poca distanza dal Cottolengo.

E’ un’antica cappella la cui tradizione vuole sia stata costruita al posto di un pilone risalente al Medioevo, per ricordare il passaggio in quel luogo del Santo che transitava dalla Francia diretto a Fruttuaria.

Altre fonti la citano come punto di ristoro e di preghiera per chi si recava all’abbazia di Fruttuaria a San Benigno.

La piccola cappella presenta un ampio pronao ed è circondata da abitazioni.

Proprio a causa delle costruzioni addossate alle sue pareti, realizzate per ottenere spazi abitativi per famiglie con numerosi figli, la cappella fu sconsacrata all’inizio del ‘900.

Infine, nel 1970, su richiesta dell’allora parroco di Feletto Monsignor Mario Pastore e di molti fedeli residenti nel rione, il vescovo di Ivrea autorizzò nuovamente la celebrazione della santa messa.

Da allora vari furono gli interventi di restauro, in particolare dagli anni 2000 i priori ne hanno curato l’aspetto esterno ed interno con il rifacimento del pavimento, la sostituzione dell’altare, la tinteggiatura delle pareti e la sistemazione dell’area esterna.

Oggi quindi, grazie alla cura dei devoti, si presenta come un piccolo gioiello, testimonianza di un passato di fede e devozione.