(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Festeggiamenti a Feletto Canavese per il 55esimo anniversario di fondazione del gruppo Alpini.

Dalla sua nascita nel “relativamente lontano” 1969, ad opera di un folto gruppo di alpini congedati (115), ha visto succedersi i seguenti Capigruppo: Gianni Giordano, Renato Bena, Francesco Freisa, Isidoro Mautino, Pier Andrea Costantino, Pier Luigi Franzino, tutti vej andati avanti.

Attualmente il gruppo è tenacemente guidato dal Capogruppo Pier Giovanni Bocchino che, rispettoso della migliore tradizione alpina, nonostante i numeri di appartenenti al sodalizio felettese siano notevolmente assottigliati (l’età fa il suo e la naia non più obbligatoria fa il resto), porta avanti quelli che sono i valori alpini: impegno, volontariato, disponibilità, senso di appartenenza al territorio e alla comunità.

La prima manifestazione in programma si è tenuta domenica 1° settembre con la celebrazione, presso la Chiesa di San Pietro, della Santa Messa officiata dal Prevosto Don Stefano Teisa, davanti all’altare della Salus Infirmorum, tradizione riproposta dagli Alpini che, nel 2004 in occasione del 35° di fondazione del gruppo, donarono alla chiesa la riproduzione di un quadro del ‘700 trafugato dai ladri, raffigurante appunto una Salus Infirmorum.

Altro importante appuntamento venerdì sera 6 settembre nella Chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta dove il coro alpino La Rotonda di Agliè ha tenuto un concerto. Diretto dal maestro Gianpiero Castagna il coro ha proposto, spiegati nella narrazione ricca di pathos del segretario Franco Gori, canti legati all’epopea alpina, alla montagna, al sacrificio di tanti uomini in armi, ma anche canti che sono vere preghiere all’Altissimo e alla Sua Madre. A questo proposito il vice presidente Paolo Vercellino, citando Sant’Agostino per cui chi canta prega due volte, ha ricordato che il canto deve toccare le corde dell’anima, e che si augurava che in questa bella serata, in una atmosfera così intima e profonda, in un silenzio attento quasi religioso, il canto fosse preghiera e l’ascolto emozione.

Il Capogruppo Bocchino ha poi simpaticamente ricordato come l’amicizia tra gli Alpini felettesi e il Coro fosse di lunga data, risalendo al 1999 quando, in occasione del trentennale, il coro era già stato ospite del gruppo.

Al termine della serata scambio di doni per attestare la simpatia e l’amicizia reciproca.

Terzo appuntamento domenica 8 settembre.

La giornata è iniziata con il ritrovo, presso la sede, di tutti i partecipanti, il ricevimento delle autorità, della Filarmonica felettese e la registrazione dei Gagliardetti e delle Associazioni. Poi, in sfilata per le vie del paese, i partecipanti si sono radunati presso il Monumento all’Alpino e al Tricolore, opera in bronzo dello scultore Ennio Ferrari, dove ha avuto luogo l’alzabandiera e la deposizione delle corone. Successivamente il capogruppo Bocchino, la sindaca Maria Cristina Ferrero e il vicepresidente vicario della Sezione di Torino Elio Bechis hanno portato i saluti alla popolazione, al termine Alpini e cittadini hanno raggiunto la Chiesa Parrocchiale per la celebrazione della santa Messa.

Officianti d’eccezione il Vescovo Emerito di Pinerolo Monsignor Piergiorgio Debernardi e il Cardinale burkinabè Philippe Nakellentuba Ouèdraogo arcivescovo emerito di Ouagadougou.

Entrambi, durante la funzione, hanno posto l’accento sulla situazione in cui versano tante popolazioni stremate dalla povertà e dalle guerre che, sempre più, minacciano la convivenza tra i popoli.

Anche il Cardinale da sempre lavora, strenuamente e concretamente, per la pace portando avanti un dialogo costruttivo tra cattolici e musulmani, consapevole che solo il dialogo può costruire la pace.

“Effatà” si è letto nel Vangelo di Marco. “Apriti”, apri la tua vita all’amore, perché solo l’Amore genera solidarietà. Quella solidarietà che Monsignor Debernardi sempre ritrova nelle opere realizzate dagli Alpini.

I festeggiamenti si sono conclusi con il pranzo presso il ristorante I Templari di Feletto.

Voglio terminare con una frase letta tanto tempo fa ma che mi sembra racchiuda molto dello spirito alpino: ”Ogni cappello alpino, con quella penna che spicca sopra la folla, è un riferimento da seguire che porta dritto al sentimento di solidarietà”.

W gli Alpini!

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