(g.f.) – E’ ancora viva l’eco della celebrazione, a Feletto Canavese, nell’omonima chiesa, della Festa della Madonna del Rosario, preceduta dalla tradizionale Novena.
La Santa Messa è stata celebrata da Don Mario Viano e la clemenza del tempo ha permesso di effettuare la processione con la statua della Vergine per le vie del paese.
Gli attuali priori: i coniugi Garello Mario e Brunasso Nella, Marco Coha e Assunta Dama, hanno curato con amore e devozione la chiesetta che è la più antica del paese, costruita per adempiere ad un voto fatto dalla popolazione durante l’epidemia di peste che colpì la zona nel 1630.
Situata nella zona ovest del paese era anche chiamata chiesa del Vallino in quanto nel 1631, quando iniziarono i lavori, il sito si trovava appunto fuori dal centro abitato, nella zona del Vallino.
L’articolazione del Santo Rosario, nella forma in cui noi oggi conosciamo e pratichiamo, si deve a San Domenico di Guzman (fondatore dell’ordine dei Domenicani), al quale apparve in sogno la Vergine Maria che gli indicava il Santo Rosario come l’arma più efficace per vincere le eresie.
Il Rosario è preghiera amata da molti santi e incoraggiata da molti papi, a partire da Leone XIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e via via gli altri, senza ovviamente dimenticare San Pio V e Gregorio XIII.
Scrive a tal proposito Papa Benedetto XVI:” Il santo rosario non è una pratica del passato come orazione di altri tempi a cui pensare con nostalgia. Al contrario, il rosario sta sperimentando una nuova primavera. Nel mondo attuale così dispersivo, questa preghiera aiuta a porre Cristo al centro, come faceva la Vergine, che meditava interiormente tutto ciò che si diceva del suo Figlio, e poi quello che Egli faceva e diceva”.
Il Rosario quindi è “preghiera in comune”, permette di vivere un tempo condiviso, di mettere insieme le voci per un’invocazione corale.