(gabriella franzino – edy guglielmetti) – Domenica 2 febbraio si è celebrata la 47° Giornata Nazionale per la Vita indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana con il tema “Trasmettere la vita, speranza per il mondo”. Anche la comunità felettese ha accolto l’invito: fin dalla mattina, sul sagrato della parrocchiale di Santa Maria Assunta, i volontari di alcune associazioni pro vita, in particolare del Movimento per la Vita e FederVita Piemonte, hanno proposto la vendita delle coloratissime primule, fiori semplici e delicati, anticipatori della primavera e segno del risveglio della natura e del ritorno alla vita.

Sono molteplici le attività che queste associazioni, che hanno l’obiettivo di difendere e promuovere il valore della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, offrono a chi ne ha bisogno: dall’organizzazione di attività culturali, informative, agli aiuti concreti alle donne, dalla semplice vicinanza emotiva, all’accompagnamento attraverso servizi e strumenti quali il supporto medico, psicologico, legale o, nel caso in cui la mamma sia in difficoltà economica, con l’accompagnamento materiale. Ad esempio FederVita Piemonte propone il progetto “Zainetto per la vita” , donazione  a favore di una donna in gravidanza che, grazie al sostegno economico, potrà accogliere il figlio. La beneficiaria rimarrà anonima come pure il donatore che però verrà informato sui progressi della gravidanza. Utile è anche il numero verde del Movimento per la Vita che risponde ogni giorno a moltissime donne che hanno bisogno di essere accolte, ascoltate, accompagnate.

All’inizio della celebrazione domenicale, accogliendo i fedeli, il Parroco Don Stefano Teisa ha ringraziato le associazioni pro vita perché in questi tempi di negazione e di ipocrisia in cui ci dichiariamo inclusivi ed accoglienti mentre in realtà siamo ostili ed escludenti, queste Associazioni veramente accolgono e sostengono, come dichiarato dalla Cei nel messaggio per questa giornata, “chi trasmette la vita come segno di speranza che si manifesta in scelte che esprimono fiducia nel futuro”. Inoltre Don Stefano ha chiesto di riflettere seriamente sulle parole che pronunciò Madre Teresa di Calcutta nel 1979 durante il celebre discorso alla consegna del Nobel per la Pace, nel quale la suora parlava dell’aborto come minaccia alla pace con la celebre frase: ”Se una madre può uccidere suo figlio, chi impedisce agli uomini di uccidersi tra loro?”. Parole profonde ed impegnative che Madre Teresa ha pronunciato con semplicità ed una grande autorevolezza, reale testimonianza di fede.

Tornando a casa e portando con noi queste parole e un vasetto di primule sapremo di aver dato un piccolo ma prezioso aiuto alla Vita e a tutte le donne che “bussano alla sua porta”.