Che audacia e che umiltà testimonia Papa Francesco con questo suo lungo viaggio apostolico in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste, Singapore! All’età di 88 anni compie un lungo viaggio verso il più grande e popoloso Paese mussulmano, dove i cristiani sono solo una piccola minoranza.

A Jakarta, considerando la Costituzione indonesiana che nel suo preambolo si riferisce a tre valori fondativi – unità nella molteplicità, giustizia sociale e benedizione divina – Francesco ha sottolineato la sintonia con i temi della sua visita: fede, fraternità e compassione.

Ci vuole audacia e coraggio nel proclamare pace e riconciliazione a popoli che si sono combattuti aspramente. Timor Leste è stato teatro di una lunga guerriglia di liberazione dall’invasione indonesiana. Dal 1974 al 1999 si stima ci siano state 200mila vittime nella piccola ex colonia portoghese a maggioranza cristiana.

Solo nel 2002 Timor Leste, la seconda tappa del viaggio papale, divenne realmente indipendente. Nel preambolo della Costituzione est-timorese sta scritto “[…] la Chiesa cattolica di Timor Est ha sempre saputo farsi carico con dignità delle sofferenze di tutto il popolo, ponendosi al loro fianco nella difesa dei loro diritti più fondamentali”.

La Chiesa è stata con il popolo oppresso che lottava per la libertà e l’indipendenza. Tra Indonesia e Timor Leste, Francesco ha incontrato le popolazioni della Papua Nuova Guinea, il Paese più povero dell’Oceania.

Dopo il protomartire di quel Continente, il francese Pietro Chanel, ucciso nella remota isola di Futuna, proprio in Papua Nuova Guinea vennero martirizzati l’italiano Giovanni Mazzucconi e il primo beato papuano, Pietro To Rot. Infine Papa Francesco da oggi sarà a Singapore, la ricchissima città–stato, la “città del leone” dove concluderà la sua visita.

Con audacia e visione, Francesco ci chiede di guardare alle piccole chiese “alla fine del mondo”. Desidera che il “fattore R” – la religione, la vera religiosità – diventi fattore di speranza e di pace, in una fase storica caratterizzata da almeno 50 guerre. Visitando una regione così ricca di biodiversità e sfidata da grandi differenze, culture, religioni, situazioni sociali, chiede una conversione dei cuori e della società.

“Cercheremo un’armonia, / sorridenti, fra le braccia ,
anche se siamo diversi / come due gocce d’acqua”
(Wislawa Szymborska, Elogio dei sogni)