(AGD) – “Sono convinto che le testate locali siano fondamentali perché hanno sopperito per anni ad un ruolo di servizio pubblico che invece ha spesso latitato rispetto ai territori”, a sottolinearlo è Alessandro Morelli, deputato della Lega, che ha avuto da Salvini l’incarico di seguire il settore dell’informazione.
Un settore che in questi giorni è messo sotto attacco dal movimento 5Stelle che si è posto l’obiettivo di tagliare tutti i finanziamenti, peraltro una battaglia annunciata e proclamata da tempo. Una linea, però, che l’alleato di governo non condivide. “Non è inserito nel contratto di governo”, precisa infatti Morelli. Lo ha affermato intervenendo all’iniziativa “La democrazia si amplifica con le voci del territorio. Pluralismo e giornali una garanzia per il futuro”, organizzata mercoledì presso la sala stampa della Camera dei deputati da Federazione italiana dei liberi editori (File), Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), Alleanza delle cooperative italiane – settore comunicazione e Unione della stampa periodica italiana (Uspi). “Grazie a noi il taglio al contributo all’editoria – ha precisato Morelli – non è presente nel contratto di governo. È un tema sul quale si può e si deve dibattere. Nei prossimi giorni incontrerò il sottosegretario Crimi per illustrare la nostra posizione. Ritengo che il percorso sia tutto da costruire. Ci mettiamo in gioco, e secondo me riusciremo a trovare un equilibrio”.
Morelli si è assunto così l’impegno di dialogare con i partner di governo. Anche se ammette che “politicamente i 5 Stelle si sono esposti molto” rispetto alla volontà di intervenire sui fondi all’editoria, indirizzo peraltro contenuto nel Def con l’eliminazione dei contributi indiretti (per circa 32miloni). Da parte dell’onorevole Federico Fornaro, capogruppo di Liberi e Uguali a Montecitorio, è arrivata l’assicurazione: “proporremo un emendamento soppressivo del taglio a partire dal 2020 dei contributi indiretti previsto all’interno della manovra. E ci schiereremo contro qualora il Movimento 5 Stelle desse attuazione in forma di emendamento all’intenzione del vicepresidente Di Maio di tagliare i fondi all’editoria già con la Legge di bilancio”.
I rappresentanti delle varie sigle di giornali no profit e cooperative hanno ribadito la disponibilità a lavorare al miglioramento dell’attuale normativa, secondo principi di rigore e trasparenza, con regole certe e condivise.