Sono ben 85, di cui una decina nelle valli del Canavese, le domande ammesse al bando della Regione Piemonte che prevede lo stanziamento complessivo di 3 milioni di euro per il mantenimento e lo sviluppo delle cosiddette “botteghe dei servizi” nei paesi di montagna con meno di 5mila abitanti.
In sostanza, spiegano dalla Regione, si tratta di esercizi multifunzionali, che uniscono alla vendita al dettaglio di beni alimentari e di prima necessità altre attività quali Internet point, biglietterie del trasporto pubblico locale, spazi per coworking, ricariche telefoniche, somministrazione di alimenti e bevande e sportello per la pubblica amministrazione, in modo da garantire anche nei paesini delle valli una molteplicità di servizi “sul posto” a residenti e villeggianti.
“Oltre 580.000 euro dei tre milioni destinati dalla Regione Piemonte per il mantenimento e lo sviluppo delle ‘botteghe dei servizi’ nelle aree montane, arrivano in Canavese e Valli di Lanzo per potenziare l’offerta commerciale e di servizi utili alla cittadinanza e al turismo – riferisce soddisfatto il consigliere regionae e responsabile degli Enti locali della Lega Andrea Cane –. Le domande ammesse nell’area della città metropolitana di Torino sono 23 e di queste ben 16 sono nelle nostre montagne e borghi”.
Più in dettaglio, nella graduatoria compilata dagli uffici dell’Assessorato regionale allo Sviluppo della montagna che, come detto, comprende 52 botteghe già esistenti e 33 da attivare, le quali saranno beneficiarie di un contributo massimo previsto per ogni singola domanda di 50.000 euro (di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione), nelle valli canavesane i paesi interessati sono Brosso, Castelnuovo Nigra, Frassinetto, Nomaglio, Prascorsano, Pratiglione, Tavagnasco, Val di Chy, Valprato Soana e Vistrorio.
In particolare, nella graduatoria dei progetti beneficiari Prascorsano con “Stella Alpina” conterà su 40.540 euro, “Tome di Villa’” in Val di Chy riceverà 50.000 euro, Frassinetto per la nuova attività 43.380 euro, a Pratiglione si aprirà “Bocconcino” grazie ai 28.816 euro in arrivo dalla Regione.
Ancora Nomaglio con 15.254 euro e Brosso con 24.340 euro, Tavagnasco beneficerà di 50.000 euro e Castelnuovo Nigra di 9.115.
“Già a fine maggio inaugureremo la nuova bottega di Valprato Soana in frazione Campiglia, che ho visitato nei giorni scorsi, grazie anche al finanziamento di 36.900 euro come per ‘La bottega delle delizie’ di Vistrorio che ne avrà 28.800”, aggiunge ancora il consigliere regionale, non mancando di sottolineare come tali cifre segnino “l’ennesimo capitolo di un percorso proattivo dell’Amministrazione regionale a traino Lega, che guarda il territorio, alla montagna e ai borghi canavesani con tutta l’attenzione che meritano”.
Ovvia soddisfazione anche tra i commercianti che, grazie a questi contributi, potranno migliorare la loro offerta o aprire nuovi punti vendita nei piccoli centri di montagna: “L’iniziativa della Regione – dice ad esempio Fabio Craveri, tra i beneficiari con la moglie Mara Dezzutti per la sua attività a Frassinetto – permette a noi commercianti di mantenere attive e ampliare l’offerta delle realtà che spesso garantiscono alimentari, tabacchi, giornali e altri servizi e che diventano punto di riferimento per il territorio”.
Anche se, a ben vedere, pur con un’iniezione di modernità rappresentata dai nuovi servizi più specificatamente “tecnologici”, per le nostre montagne si tratta in qualche modo di un ritorno al passato, quando non solo nei capoluoghi ma anche in molte grosse frazioni erano presenti questi negozi multifunzionali, spesso con annesso bar, dove si poteva trovare un po’ di tutto senza scendere a valle: anche se, va detto, allora le strade non arrivavano dappertutto come oggi e le comunicazioni con la pianura erano più difficili, ed era ancora fantascienza la possibilità di fare acquisti on-line senza muoversi da casa.
“Il commercio in montagna soffre e con queste azioni si sostengono negozi, bar, imprese. Non è un aiuto banale e non è effimero – sostiene Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte –. È importante anche per chi vive a Torino o in pianura: scelga questi negozi salendo nelle valli, scelga di comprare lì e non portare tutto da casa. È un gesto sociale e necessario”.
Dipenderà dunque molto anche dalle scelte individuali di chi abita o frequenta abitualmente i paesi delle valli decretare se questa iniziativa, certamente meritoria, avrà o meno successo, salvando così quel poco che resta della rete commerciale ancora presente sul territorio montano regionale.
Marino Pasqualone
Redazione Web