Accoglienza sincera e affettuosa, quella che i tanti fedeli di San Benigno Canavese e Bosconero hanno riservato al Vescovo di Ivrea, Mons. Daniele Salera, all’indomani del suo ingresso in Diocesi.

Una prima tappa pastorale, quella della visita all’Abbazia di Fruttuaria, a cui ha fatto seguito, nel pomeriggio, la visita al Duomo di Chivasso, due mete che richiamano immediatamente alla mente la storica visita che San Giovanni Paolo II fece il 18-19 marzo del 1990, attraversando il Canavese e, in particolare, proprio queste località.

Lo ha ricordato, ricevendolo nella mattina di oggi, 16 febbraio il Vicario Generale della Diocesi, Mons. Gianmario Cuffia.

Proprio il saluto di Mons. Cuffia apre il filmato ora in elaborazione e che, nella giornata di domani, sarà pubblicato in questa stessa pagina (e di cui diremo meglio il sommario tra qualche riga: tenete dunque questo link per riferimento).

Dopo i saluti del sindaco di San Benigno Canavese, il Dottor Alberto Graffino, Mons. Vescovo è stato accompagnato dai Volontari “Amici di Fruttuaria”, per la visita nel percorso archeologico all’interno della bimillenaria Abbazia.

Ciceroni d’eccezione, lo Storico Marco Notario, e la Storica dell’Arte Prof. Valentina Gili Borghet.

Una storia ricca e antichissima quella di Fruttuaria, Abbazia voluta da San Guglielmo da Volpiano, che affonda le proprie radici proprio intorno all’anno Mille e la cui Consacrazione, avvenuta nel 1006, si sarebbe svolta alla presenza di Re Arduino.

Alle ore 11.15, culmine e cuore della mattinata, la Santa Messa solenne, presieduta da Mons. Daniele Salera e concelebrata da Mons, Piergiorgio Debernardi e dall’Abate Parroco Don Mario Viano, oltre che dai Sacerdoti Salesiani del vicino polo formativo e da alcuni altri Presbiteri della Diocesi di Roma con l’assistenza dei Diaconi Permanenti Giacomo Mareina e Simone Mezzano.

Ad animare la liturgia, particolarmente partecipata, il coro di dell’Abbazia di Fruttuaria, supportato da alcuni coristi provenienti da Bosconero e, alla tromba, dal Maestro Roberto Foglia, che ha reso particolarmente solenne la celebrazione.

Un forte richiamo sulla fiducia.

Così Mons. Daniele ha voluto, nell’omelia, porre l’attenzione sull’assoluta necessità di lasciarsi guidare da Dio, in ogni circostanza dell’esistenza, come ricordava la Prima Lettura di questa domenica, tratta dal Libro del Profeta Geremia: Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti” (Ger. 17, 7-8). Riprendendo alcuni esempi biblici, in particolare la figura di Giosuè e la fiducia che ha riposto in Dio nel giungere nella Terra Promessa e, in particolare nella città di Gerico, ha voluto sottolineare che “per noi credenti l’esperienza della debolezza, l’esperienza della fragilità sono dei contesti preziosi per porre le radici della nostra esistenza non più nelle nostre forze, ma in Dio”, quasi parafrasando le parole dell’Apostolo Paolo “Quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,10).

Preziosi anche i riferimenti al Profeta Isaia ed alla figura del giovane Davide alle prese con Golia.

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Nelle immagini che corredano queste righe si può vedere anche qualche scatto messo a repertorio nel pomeriggio a Chivasso: presso il Duomo, ricevuto dal Vicario foraneo Don Davide Smiderle e dal Vice Parroco Don Valerio D’Amico ha dunque completato, come si diceva in esergo, la visita alle tre Chiese visitate a suo tempo da San Giovanni Paolo II.

A Chivasso vediamo in particolare il gruppo Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes), cui si devono tante iniziative, in stretto contatto con la “casa madre” di Trino e Vercelli, ed è bello riconoscere il prima fila l’inossidabile Signora Mariuccia Dellarole, decana di tutte le Dame vero simbolo di quanto si possa vivere in coerenza la spiritualità lourdiana, non meno che icona dell’operosità oftaliana.

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Si diceva del video – realizzato come la gallery da Giancarlo Guidetti – che domani proporremo al Lettore.

Dopo il saluto, integrale, del Vicario Generale e quello del Sindaco, la telecamera accompagnerà per qualche tratto la visita del Vescovo alle vestigia storiche, architettoniche e archeologiche.

Poi l’inizio della Santa Messa, con un’ampia sintesi dell’omelia e gli indirizzi di saluto dell’Abate Parroco e del Vescovo, per concludere con la benedizione finale.

Non può mancare anche un bellissimo brano offerto dalla cantoria, che sarà – per dir così – la “sigla” del lavoro.

Ora vi lasciamo con una piccola gallery.

A domani.

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