Sommersi dalle tante cose che succedono intorno a noi, di colpo alcune splendide realtà riportano il focus a ciò che conta: e a farlo sono immancabilmente frotte di giovani. Guardo al terzo raduno di Fraternità, la comunità fondata da don Alberto Ravagnani, il sacerdote ambrosiano divenuto famoso durante la pandemia con alcuni video su YouTube.
La settimana scorsa più di 500 fra ragazzi e ragazze si sono trovati al Santuario di Loreto con un unico fil rouge: lodare Dio. Veramente loro l’han detto (e fatto) in maniera più accattivante: “Metterete fuoco in tutto il mondo!”, questo il tema del raduno, riprendendo la celebre frase di San Giovanni Paolo II. Lasciare quindi che l’amore di Dio divampi come un incendio, ecco il titolo principale, quello che, riportato frammentato “in-cen-Dio” è diventato a tratti virale sui social.
Ad aprire l’evento la Messa con il cardinal Matteo Zuppi, a chiuderlo quella con il cardinal Augusto Paolo Lojudice; in mezzo catechesi, workshop ed incontri durante il giorno e la sera mega-eventi come il dj set con padre Guilherme Peixoto, il sacerdote dj che ha, per tornare in tema, infiammato i quasi due milioni di giovani alla GMG di Lisbona con la techno alle sei di mattina.
Queste centinaia di giovani sono anche la risposta, e per questo possono essere ammirati, ad un altro grande dilemma: dal vivo od online?
Tutto è nato soprattutto in seno alla popolarità mediatica di don Ravagnani: è grazie alla sua rilevanza comunicativa che anche il Dicastero per la Comunicazione è andato fino a Loreto. 500 ragazzi in Adorazione Eucaristica portano tutt’altra narrazione. Comunità, vita condivisa, forza l’uno nell’altro e, insieme, in Dio; questi gli elementi costitutivi di questa splendida realtà, che ho conosciuto l’anno scorso a Lisbona. In particolare, ricordo la storia di un ragazzo, Cristian.
Lo intervistai, probabilmente fu la mia intervista più commovente; si aprì raccontandomi la sua conversione. “Ho trovato delle persone che vivevano un amore diverso da quello a cui ero abituato. Questo amore l’ho sentito, è entrato dentro di me ed era in fondo ciò che cercavo. Non vedevo, non credevo. Ho creduto, ho visto. Sono felice adesso? Sì! Voglio vivere così!”.
Cristian oggi fa parte dell’equipe di comunicazione del raduno di Fraternità ed è solo uno delle centinaia di ragazzi con storie simili, evangelicamente parlando molto più frizzanti di me. Bombe d’amore pronte a esplodere, a scatenare un incendio.