Una lettera firmata dai Sindaci, protocollata da ciascun Ente, per chiedere nuovi servizi nelle aree interne e nelle terre alte. Non basta infatti la promessa dell’azzeramento dei tagli e delle chiusure, che Poste ha annunciato nel piano Deliver 2022, presentato alcuni mesi fa. I Sindaci vogliono di più. E chiedono più servizi là dove i tagli sono stati fatti negli ultimi dieci anni. Riduzioni di orari di apertura degli uffici e forti limitazioni nella consegna della corrispondenza. Dieci giorni su trenta al mese. Una situazione grave, che genera polemiche, mobilitazioni e anche sfiducia verso l’azienda da parte dei cittadini. I Comuni sono pronti a fare la loro parte. Nella lettera condivisa tra gli Amministratori e proposta da Uncem, i Sindaci chiedono a Poste di investire risorse, visti gli utili di centinaia di milioni di euro degli ultimi esercizi.
“Poste è tenuta a rafforzare le opportunità nei Comuni dove i tagli sono già stati fatti, dove i servizi di distribuzione sono stati portati a dieci giorni su trenta al mese, dove gli uffici postali sono aperti solo due o tre giorni la settimana -spiega Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte -dove i postini vengono sostituiti ogni tre mesi e dove i giornali o le raccomandate non arrivano più. Situazioni che non possiamo accettare, che i concittadini faticano a comprendere e che vogliamo siano immediatamente riviste”.
I Comuni impegnano Poste Italiane a integrare i servizi investendo proprie risorse, ad esempio con l’installazione di un Postamat per ogni Comune dove l’ufficio postale è aperto a giorni alterni; con i servizi di tesoreria per i Comuni e per le Unioni montane; con “operatori polivalenti” per ciascun ufficio dei Comuni alpini e appenninici, così da migliorare l’erogazione dei servizi di sportello e di distribuzione; con possibili collaborazioni con Pro Loco, associazioni e Amministrazioni locali per portare negli uffici postali servizi nuovi, turistici ad esempio e promozionali del territorio; con un chiara strategia per l’attuazione dell’Agenda digitale per le Aree interne, in accordo con la Regione.