Calcio, tifo, violenza. Talvolta, non sempre per fortuna, questi tre elementi camminano insieme. Cosa trasforma in un essere violento il tifoso, che magari in altro contesto appare e si comporta come persona ragionevole, educata, rispettosa?
Diversi studi hanno messo in luce elementi che sembrano sottendere agli episodi di violenza sportiva e hanno identificato tra le possibili cause la “deindividuazione” (nella folla il singolo può nascondersi meglio, apparire uno dei tanti e sentirsi meno responsabile dei suoi comportamenti), l’effetto dell’affollamento (come condizione stressante, irritante e che potenzialmente può indurre all’aggressività in una condizione di limitazione dello spazio personale), la “diffusione” della responsabilità (perché essere parte di un gruppo ne riduce il senso personale) ed infine la categorizzazione “ingroup/outgroup” (in cui si ha la tendenza a sentirsi parte di un gruppo che viene giudicato positivamente a fronte dell’altro con cui si è in competizione, che può essere giudicato ed attaccato).
Spesso le tifoserie più violente arrivano preparate a determinati appuntamenti, legati si alla competizione, ma anche a fattori personali, sociali, storici o economici. I comportamenti dei tifosi violenti non sono improvvisati ma fanno parte di una serie di azioni messe in atto per raggiungere scopi ed essere funzionali a risolvere dei bisogni personali o di gruppo. D’altro canto gli ultras non si considerano semplicemente tifosi; si sentono di fare grandi sacrifici per la squadra, sono disposti a seguirla sempre, organizzano incontri settimanali e aderiscono ad un codice di comportamento ritenendo che il loro supporto attivo sia determinante per permettere alla squadra e ai giocatori di essere più motivati a vincere.
Molto viene investito per arginare e contenere il tifo violento sebbene la strada sia ancora in salita. È necessario monitorare e supervisionare il comportamento dei propri tifosi, riflettere sui significati che il tifoso violento attribuisce alle proprie azioni, per responsabilizzare e anche individuare forme di risarcimento dei danni arrecati, sia personali sia di gruppo. Il calcio dovrebbe essere sempre uno spettacolo, solo un bello spettacolo!