Allora, vi racconto subito l’ultima disavventura.

Dovendo vendere l’automobile di nostra madre, mi rivolgo a un sito che si propone di fare esattamente al caso mio. Mi danno una valutazione che mi permette in dieci minuti di venderla. Capirò dopo, da povero idiota, che l’offerta era sin troppo bassa… Ma che volete, il mondo è dei più furbi: anche in internet. Furbi che eventualmente la spurgheranno per l’ingresso nel Regno dei cieli.

Venduta l’auto tre settimane fa, continuo a vedermi letteralmente bombardare la casella di posta elettronica. Vado a vedere chi c’è dietro, ma nessuno fiata. Neanche il giornalismo ultratitolato specifico riesce a dire chi c’è dietro a questo business delle email invasive. Faccio diverse domande in rete, coinvolgo amici più pratici del settore. Nulla, non si riesce a saperne nulla.

Allora mi consolo con la frutta: nessuno sa chi c’è dietro ai venditori musulmani di frutta in città che occupano i marciapiedi. Più o meno è una cosa analoga. Magari dietro il sito delle automobili c’è un congiura vegana proveniente da Ultraraz, pianeta rosa di un’altra costellazione.

Ma torniamo alla mia casella di posta: questa mattina mi sono rotto le scatole. Dopo il diluvio di messaggi pubblicitari di questa new age consumistica che perdura da sempre, mi vedo recapitare minacciose e-mail dai toni irrevocabili. Sarò parecchio scemo, ma vieni a minacciare proprio me? Me, che sono cresciuto e sono stato bullizzato nel Canavese degli Anni ’70 e ho imparato a difendermi senza coinvolgere i genitori e gli psicologi?

Stamane hanno esagerato: dopo avermi fatto sapere per tipo 98 volte in 15 giorni che hanno “Più di 3 milioni di clienti soddisfatti!”, condiscono il millesimo appello a “Ven-dere ora al leader di mercato!” con la melliflua frase: “Amiamo la tua Fiat così com’è!”.

Allora prendo la tastiera e scrivo “Anche io vi amo come siete, ma la macchina l’ho venduta quasi un mese fa e in dieci minuti. Se continuate a bombardarmi con le Vostre mail, vengo davanti alla vostra sede con un AK-47”.

Non ci crederete, ma a breve è arrivata la seguente risposta: “Gentile cliente, abbiamo preso in carico la sua richiesta di cancellazione. Il nostro sistema potrà impiegare qualche ora per l’elaborazione. Qualora, trascorse 48 ore dalla ricezione della presente, dovesse continuare a ricevere le nostre mail, ci contatti al numero verde. Cordiali saluti”.