Mi sono fatto lo Spid. Lo so che vi ho tediato per mesi su questa storia, ma alla fine… ho ceduto! La mia resistenza è crollata davanti all’incombenza della dichiarazione dei redditi. Mogio-mogio, ho preso il fatidico appuntamento con le Poste a Ivrea. Poi una volta a casa, ho fatto la procedura di “login” con il telefonino sotto lo sguardo attento della Penny-cane. Così ho scaricato il C.U, e un anno di cedolini dello stipendio. Adesso ho una App in più sul cellulare. Tempo moderni. Sono diventato anch’io parte di quei 32milioni300mila italiani che lo hanno. Una cifra pari al 54% della popolazione. “E l’altro 46%? – mi domando – Vive nei boschi?”.

La resa incondizionata di fronte alla tecnologia di Stato mi ha gettato in un profondo sconforto. Ma era ora di voltar pagina. Consultando la “Bibliotheca Sanctorum” dell’Istituto Giovanni XXIII della Pontificia Università Lateranense non ho trovato un solo santo protettore dei burocrati, forse l’unica categoria senza nessuno che la protegga in cielo. Certo, i burocrati eseguono gli ordini della politica e a volersi arrampicare sui vetri si porebbe tirare in ballo il patrono di questa categoria, ovvero San Tommaso Moro (ma non va tralasciato il fatto che fu decapitato da Enrico VIII per non aver riconosciuto il re d’Inghilterra come capo della Chiesa).

Ad ogni buon conto, oggi – 22 giugno – mancano solo più 192 giorni alla notte dell’ultimo dell’anno, quindi prepariamo lo spumante. Tra le varie tragiche ricorrenze di questo giorno l’unica notizia decente da ricordare è la scoperta, nel 1948, della vitamina B12 da parte di scienziati americani.

Tra le varie cose di questi giorni che mi sono successe, devo rilevare che ho scoperto di avere lasciato scadere la carta d’identità. Così mi sono recato a fare la fotografia nella macchinetta in piazza Rondolino. Ho intrattenuto una lotta singolare con il sedile che si alza e si abbassa a vite, perché dovendo levare gli occhiali non capivo se ero in campo. Fatto sta che alla fine sono riuscito a farmi fotografare da quell’aggeggio infernale. Nel momento della stampa ho scoperto che mi mancava circa un centimetro di sommità cranica. Ho fatto lo gnorri e sono andato lo stesso in municipio previo pagamento con Pago PA.

Per farla breve alla fine andava tutto più o meno bene.

L’istruttrice, dopo aver fatto delle cose con delle macchine di cui non mi sono posto il problema di capire a cosa servissero, mi ha detto che tra una settimana avrò la nuova carta d’identità elettronica. Poi nel congedarmi, vista la mia faccia interrogativa, mi ha ricordato che la nuova Carta d’Identità Elettronica “funziona esattamente come lo Spid”: mi ha garantito che potrò anche andare a vedermi gli esami del sangue sul portale Asl.

Io le ho risposto: “No, davvero? Come lo Spid???”.