In questo singolare mese di luglio dove l’estate non sembra particolarmente estiva, osserviamo l’intercedere lento (sembrerebbe addirittura quasi fermo) dei lavori pubblici alla galleria ferroviaria, agli ex orti di Canton Vesco, all’incendio di un supermarket di città in corso Vercelli, al diradarsi degli studenti mano a mano che passano i giorni degli esami e si smaltisce la coda dei maturandi destinati agli orali.
Spettacolare da far paura la piena della Dora, che ha attirato ancora molti curiosi mentre la città di Ivrea apparentemente sorniona si prepara al grande appuntamento estivo (il più importante dopo il Carnevale, naturalmente), ovvero la patronale di San Savino.
È la città che sonnecchia dietro le imposte chiuse nella calura estiva e che allo stesso tempo si prepara alla grande festa d’estate.
Un lungo fine settimana che “sarà quel che sarà”… come recitava una vecchia canzone, ma Ivrea sempre vivrà tra un Carnevale d’inverno e un San Savino d’estate; sempre festa di popolo, religiosa e profana.