(Graziella Cortese)
“Il mondo salvato dai ragazzini”, descrive Elsa Morante nel suo manifesto poetico…
Il documentario di de Maistre narra le storie incredibili, ma reali, di un gruppo di bambini nati in diversi luoghi del pianeta, lontani geograficamente ma accomunati dallo stesso spirito di solidarietà e intraprendenza, decisi a cambiare il mondo per avere un futuro migliore.
Idea un po’ retorica? No, se si osservano gli sguardi dei ragazzini protagonisti e se si ascoltano i racconti delle loro vite: Josè aveva 7 anni quando, in Perù, ha creato una banca ecologica; i bambini possono aprire un conto in banca portando alcuni kg di rifiuti da riciclare in ditte specializzate, in cambio ricevono monete spendibili per le loro necessità.
Aissatou è una ragazzina di 12 anni, vive in Guinea e lotta da tempo contro la violenza sulle donne; in particolare è impegnata nel cancellare la vergognosa tradizione delle spose bambine, si impegna per questo nelle scuole e presso le istituzioni governative.
A Cambrais, in Francia, Arthur, che ha 10 anni, dipinge e mette in vendita le sue creazioni artistiche: con il ricavato si dedica all’acquisto di cibo e vestiti per i senza tetto.
Heena è una giornalista “in erba”, in India a Nuova Delhi, insieme ad altri ragazzini gestisce un vero e proprio giornale, con una redazione che mensilmente pubblica notizie utili a vivere meglio nel loro Paese.
Da ricordare anche, per la prossima settimana, l’appuntamento con la rassegna “Tutti pazzi per il cinema” al Verdi di Candelo: lunedì 2 agosto sarà proiettato “Un divano a Tunisi”, la brillante storia di Selma, giovane psicanalista di orgine tunisina.
Lo stesso film è in programma lunedì 9 agosto nella rassegna di Agliè “Cinema davanti al castello”… Una pellicola che i lettori hanno conosciuto all’interno della nostra rubrica qualche mese fa.