È tornato anche quest’anno il fatidico primo giorno di scuola. Per chi l’ha già vissuto tante volte ma ancora fa parte di quel mondo, resta il gran giorno del rientro con tutti i suoi riti, trepidazioni, curiosità… Va da sè che anche i genitori rivivono il loro primo giorno di scuola attraverso l’esperienza dei loro figli. Addirittura può accadere anche ai nonni. Un tempo si diceva che la vita era una ruota che girava, il che vale ancora oggi.
Il rientro a scuola che pone fine alle vacanze costituisce un rito sociale collettivo che non ha perso il suo smalto: i media lo propongono ogni anno, mentre tornano i torpedoni in città, gli scuolabus gialli comunali, le vie fin dal mattino si rianimano di buon’ora con il vociare dei bambini e gli schiamazzi degli studenti più grandi.
Tutta una popolazione scolastica che ritorna ai ritmi della scuola diventerà più visibile e più tangibile, e la scuola stessa sarà nuovamente perno su cui tante attività si muoveranno. Non mancano e non mancheranno problemi vecchi e nuovi, ma il fatto ineludibile è che sarà il calendario a scandire il nostro tempo fino al giugno del 2025.
In questi mesi la scuola è entrata nelle nostre case nell’accezione peggiore, quella della guerra: scuole bombardate ad est, altre scuole bombardate a sud-est, a dimostrare come la follia della guerra arrivi a distruggere quelle poche istituzioni umane dedicate ai più piccoli, senza più un’anima e un pensiero sul futuro delle nuove generazioni.
Proprio in virtù di ciò che accade neppure troppo lontano da noi, cresce il sentimento di dover difendere la scuola, luogo in cui si impara a vivere insieme, con delle regole acquisite e non solo imposte; difendere il patrimonio della comunità scolastica è un dovere per garantire la continuità educativa della comunità stessa, oltre alla crescita individuale di ciascuno.
Ma tutto questo può avere un senso soltanto se si comprende il sentimento più vero e profondo della scuola, che resta e resterà uno dei miti fondanti e che ogni bambino apprenderà per la prima volta già poche ore dopo il suo ingresso: l’invenzione della ricreazione!