di Valerio Attanasio
paese: Italia, 2018
genere: commedia
interpreti: Sergio Castellitto, Guglielmo Poggi,
Elena Sofia Ricci, Clara Alonso
durata: 1 ora e 36 minuti
giudizio: interessante-bello
Prosegue nel territorio biellese (al Cinema Verdi di Candelo) la rassegna “Tutti pazzi per il cinema”, iniziativa promossa da “La comunità che guarisce”, il Tavolo per la Promozione della Salute Mentale, ormai giunta alla quinta edizione. L’intento degli organizzatori è quello di attuare un percorso di condivisione e di conoscenza del problema del disagio mentale e inoltre di creare un punto di appoggio per chi deve affrontare problematiche così complesse e delicate.
Il film di lunedì 21 gennaio (inizio proiezione alle 21) è “Il tuttofare”, pellicola diretta da Valerio Attanasio, giovane regista romano di talento, impegnato con sceneggiature e regia di opere spesso dedicate al sociale e alla collettività. Ed è il tema del lavoro a essere affrontato nella commedia in questione.
Antonio Bonocore è un giovane praticante legale, dall’aria candida ma convinto dei propri ideali e soprattutto deciso a diventare un importante avvocato seguendo il suo mentore, il principe del foro Salvatore “Toti” Bellastella. Quest’ultimo rappresenta il professionista comparso in tante commedie all’italiana: ricco (grazie alla moglie di famiglia benestante), saccente, con modi teatrali e altisonanti, dall’animo meschino… riesce a tenere al suo cospetto il povero Antonio che, per uno stipendio da fame, si occupa di qualsiasi mansione gli venga richiesta, dalle fotocopie alla spesa al supermercato. Finché Bellastella, promettendo un futuro ricco di prospettive al suo giovane apprendista, chiede un ulteriore sacrificio: Antonio dovrà sposare l’amante argentina dell’avvocato, per permetterle di acquisire la cittadinanza italiana.
Merita la visione del film una performance di Sergio Castellitto particolarmente ispirato, sempre concentrato, che evita il rischio di trasformare il suo personaggio in una macchietta.
L’amarezza della trama permane nello specchio della realtà di tanti ragazzi che, avvicinandosi al lavoro dopo gli studi, diventano a rischio di sfruttamento.
graziella cortese