(di Luisa Martinoli)
Lasciarono tutto e lo seguirono
Nel racconto evangelico di questa domenica la predicazione di Gesù avviene all’aperto, in un luogo non precisato, vicino al lago di Gennesaret. Come in Sinagoga, la sua Parola è rivolta alla folla che gli “faceva ressa attorno”.
Proprio in prossimità del lago, Gesù scorge due barche e due pescatori intenti al lavaggio delle reti (come la pastorizia e il commercio, la pesca era un’attività molto praticata a quel tempo). Salito su una barca, Gesù inizia a predicare ed invita lo stesso pescatore, che è Pietro, a prendere il largo e a gettare le reti.
La perplessità di Pietro è inizialmente grande: dice che è stato sul lago tutta la notte, che ha faticato tanto, ma nessun pesce ha abboccato. E manifesta la sua delusione. Tuttavia, convinto e rincuorato dalle parole di Gesù, non si oppone e, con altri pescatori dà inizio a “quella” pesca. Le reti, che poco prima erano state tirate in secco senza niente, si riempiono di pesci e sono pesanti a tal punto che potrebbero rompersi. Temendo ciò, e considerato che l’abbondanza di pescato era una risorsa economica di non poco conto, Pietro invita i compagni dell’altra barca ad avvicinarsi per condividere quello che avevano preso. Possiamo immaginare la soddisfazione generale nel constatare che la pesca aveva dato ottimi risultati e ci sarebbe stato cibo a sufficienza per parecchi giorni tanto da sfamare le famiglie degli stessi pescatori e non solo.
Pietro è sconcertato, non considera il vantaggio immediato, capisce che quella pesca insolita non é frutto della sua capacità e nemmeno di quella degli altri pescatori e così si getta “alle ginocchia di Gesù”. Con questo atto riconosce la sua pochezza di uomo ed è consapevole di essere un peccatore di fronte alla grandezza di Colui che gli sta davanti.
A questo punto della narrazione evangelica, la scena si amplia comprendendo due compagni che erano in società con Pietro: si tratta di Giacomo e Giovanni. Anche loro manifestano il loro stupore e rimangono attoniti di fronte a tanta abbondanza di pesce. Ma la meraviglia non dura a lungo. Infatti Gesù, rivolgendosi a Pietro, pronuncia una frase che è un’esortazione e un incoraggiamento: gli dice di “non temere” e nello stesso tempo, lo rincuora, gli dà sicurezza e certezza che la decisione che prenderà sarà quella giusta. Poi, il completamento della frase “d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.
I compagni di Pietro, presenti, ascoltano queste parole e sono sorpresi, ma non manifestano dubbi sulla decisione che il loro capo prenderà. Così, senza esitazioni o ripensamenti, quasi folgorati e “senza avvertire casa”, non pensando a cosa sarebbe stato il loro futuro, decidono di seguire Gesù. E non sarà una scelta emotiva, temporanea, ma definitiva e condivisa.
Pietro, Giovanni e Giacomo, un piccolo gruppo della Chiesa nascente, sono i primi seguaci di Gesù. Nella loro chiamata si riconosce l’incontro con la Parola vivificatrice che predicheranno a tutti, proponendo verità anche scomode che, nel tempo, saranno oggetto di discussioni, scontri e incomprensioni.
Quello di essere “pescatori di uomini” è un compito affidato alla Chiesa e dunque anche a noi cristiani che siamo chiamati a condividere e testimoniare il messaggio evangelico, senza scoraggiarci di fronte alle molte ed imprevedibili difficoltà.