Otto giorni dopo venne Gesù
II Domenica di pasqua (ANNO C)
La tua Risurrezione, immenso dono di speranza! Dopo i tumultuosi eventi pubblici l’intimità per questo primo incontro con i discepoli, nascosti e barricati … Tu sei, sorprendi, trasformi la sera di quel giorno e la stanza della loro preoccupazione in splendore di sole che sorge, illuminando ancora. È proprio così: sai dove ci rintaniamo, raggiungi, sconvolgi i metodi di difesa e protezione per liberarci alla luce piena della tua presenza.
Consola leggere: “Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano…venne Gesù”. Non segui passaggi umani, l’Amore è il tuo venire, oltre ogni muro. Tra l’episodio di Maria di Magdala presso il sepolcro e la pesca miracolosa nel lago di Tiberiade c’è questo incontro con i tuoi, fuoco ravvivato che dovrà incendiare la terra. Ti manifesti ed aiuti la professione di fede di Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gli avevano detto: «Abbiamo visto il Signore», ma la sua incredulità era rimasta ostinazione. Voleva mettere il suo dito, una ridotta porzione del tatto, affidarsi al suo sentire di pelle entrando nei segni profondi del tuo patire. Era stato assente ed ora chiede…Sei Tu che hai toccato lui ed entrando nella sincerità della sua ricerca ti sei lasciato trovare. Tu Vita nelle ferite di uomini in cammino, all’opera, che amano. Grazie a te si può essere credenti, avere lo sguardo giusto, essere terreno lavorato dalla tua pace.
“I discepoli gioirono nel vedere il Signore”. Tu Risorto sei questa festa per chi ti incontra come via, verità, vita. Se tu non fossi risorto sarebbe vana la speranza. Non muori più ed in te ci fai viventi per Dio. La vittoria sulla morte non fa di te un morto che cammina ma la Vita che dilata la nostra storia all’eternità. Tu Luce da Luce, Dio vero da Dio vero.
«Pace a voi!». Lo dici ai discepoli che si rallegrano nell’accoglierti ed a chi ancora esita. Lo so, sicuro o dubbioso, comunque io sia mi mostri il tuo volto splendente. E allora vieni sempre, anche se le porte sono serrate, non fermarti davanti a paure o dubbi. Raggiungimi mentre tremo, quando ti cerco, tocca i segni del dolore e riempili di nuova umanità, per rendermi parte del tuo corpo glorioso.
Donami occhi capaci di riconoscerti presente, il tuo soffio vitale scuota il filo d’erba che sono, assetato di te ma debole. Ho bisogno di riceverti come “mio Signore e mio Dio!”, nuova creazione per la libertà di figlio.
Trasforma i “se non vedo…io non credo” nella beatitudine di essere in te, semplicemente. Solo Tu, il Vivente, sei risposta certa a quanto sfugge alla conoscenza, esigenza profonda di esistenza in cui è il peccato a dover morire per sempre.
Illumina la sera di ogni realtà difficile, la fatica del credere, la chiusura di tante situazioni; vieni Tu per farmi arrivare a te, parlami ed io – attraverso i segni del tuo sacrificio – troverò vita senza fine, amore più forte della morte. Insegnami ad incontrarti nei fratelli, a testimoniare attraverso concreta carità la tua risurrezione, cantando l’Alleluia con forza di vita nuova, mentre cammino sulle strade del tempo.