(Editoriale)

Baghdad, Najaf, Ur, Erbil, Mosul, Qaraqosh. Sono queste le tappe del viaggio di Papa Francesco in Iraq, da domani all’8 marzo. In tre giorni Francesco pronuncerà quattro discorsi e terrà due omelie, un Angelus e una preghiera di suffragio per le vittime della guerra. Il 33° viaggio apostolico di Papa Francesco, che corrisponde al 52° Paese visitato, sarà il primo di un Papa in Iraq e il primo in un Paese a maggioranza sciita.

A Baghdad è prevista l’accoglienza all’aeroporto e l’incontro con il primo ministro di quel Paese. Poi la cerimonia ufficiale di benvenuto, una visita di cortesia al Presidente della Repubblica, l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico. Qui il Papa terrà il suo primo discorso, mentre il secondo discorso è in programma durante l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i catechisti nella cattedrale siro-cattolica di “Nostra Signora della Salvezza” a Baghdad.

Il 6 marzo il Papa sarà a Najaf, dove si svolgerà la visita di cortesia al Grand Ayatollah Sayyid Ali Al-Husaymi Al-Sistani. Quindi a Nassiriya, per l’incontro interreligioso presso la Piana di Ur, occasione del terzo discorso del Santo Padre.

“Arrivando in Iraq – ha dichiarato all’agenzia di informazione Sir il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali – Papa Francesco porta a compimento il grande sogno di Giovanni Paolo II, quello di recarsi pellegrino in Iraq, a Ur dei caldei, patria di Abramo, il padre delle tre fedi monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islam). Il sogno di vedere la convergenza dei credenti delle tre fedi per aprire gli orizzonti di un mondo nuovo fondato sulla fraternità, sulla pace e sulla giustizia, sul rispetto dei diritti umani e in particolare della libertà religiosa per poter assicurare la convivenza a tutti gli uomini”.

A Baghdad il Santo Padre celebrerà la Messa nella cattedrale caldea di San Giuseppe, e la mattina del 7 marzo Papa Francesco partirà per Erbil, e poi per Mosul, dove reciterà una preghiera di suffragio per le vittime della guerra presso Hosh al-Bieaa (la piazza della Chiesa).

A Qaraqosh, reciterà l’Angelus nella chiesa dell’Immacolata Concezione e nel pomeriggio celebrerà la Messa.

Il giorno successivo il Papa rientrerà a Roma.

“Papa Francesco arriva come ambasciatore di pace e di speranza per testimoniare che un mondo nuovo senza violenza e odio è possibile – sottolinea il cardinal Sandri –. Dobbiamo chiamare tutta la Chiesa a una preghiera corale intensa perché questo viaggio abbia successo”.