Venerdì 15 giugno, prima dell’ultimo collegio docenti dell’anno, al “Martinetti” sono stati festeggiati cinque neo-pensionati. Infatti i professori Grazia De Toma, Isidoro La Rocca e Daniela Pomero, insieme ai collaboratori scolastici Gion Iorio e Carla Santhià, lasceranno i loro incarichi per godersi la meritata pensione.Queste cinque persone sono state veramente colonne dell’istituto. Grazia De Toma ed Isidoro La Rocca insegnavano discipline pittoriche e teoria del campo nell’indirizzo artistico o, come si chiamava fino a qualche anno fa, Arte & design. Grazia prendeva i ragazzi in prima e, con la sua maestria, li formava e li conduceva alla maturità; Isidoro, invece, si relazionava con i ragazzi nel triennio, quando già avevano appreso i primi rudimenti.
La preparazione che gli alunni avevano alla fine del percorso scolastico era eccellente. Molti di essi sono riusciti ad accedere facilmente allo Ied (Istituto Europeo di Design), con la notevole borsa di studio messa a disposizione degli alunni meritevoli dallo stesso istituto; altri si iscrivevano ad facoltà universitarie operanti nello stesso campo o all’Accademia di Belle Arti, senza temere di sfigurare.
Alla fine dell’anno scolastico i due colleghi erano soliti allestire una mostra, con i lavori dei ragazzi che coloravano i corridoi: e tutti si fermavano estasiati ad ammirare tanta perfezione e bellezza.
Grazia un anno aveva fatto elaborare alcune tavole in cui si illustrava il processo della caduta di un oggetto in un recipiente contenente acqua: mentre l’oggetto scendeva nel contenitore, le gocce sollevate dalla caduta si sollevavano e sembrava che il fatto si svolgesse in quel momento. Isidoro aveva trattato, un anno, il tema del treno e un’alunna aveva illustrato l’arrivo di una locomotiva e il viso di una fanciulla in primo piano così veritiero, e con le labbra così lucide, che ci si chiedeva, ammirando quel lavoro, se la ragazza si fosse appena passata il lucidalabbra in quel momento. Avevano poi, un anno, ideato un lavoro intitolato “Mettici la faccia”. L’invito era per noi insegnanti, che avevamo aderito in massa: e gli alunni ci avevano immortalati secondo il loro punto di vista. Ne erano venuti fuori dei veri capolavori… che poi i docenti si sono tenuti.

Daniela Pomero è stata la colonna portante del Liceo Tecnologico, oggi Liceo delle Scienze Applicate. Insegnante di scienze naturali, era presente praticamente sempre fin dalle 7,30 del mattino per preparare i materiali dei laboratori dove svolgeva quotidianamente la sua attività, aiutata dai tecnici. Grande collezionista di rocce, ha rimpinguato le teche dell’istituto con frammenti rocciosi che portava lei o le consegnavano i colleghi.
Ha dedicato con grande amore e abnegazione la sua carriera a tanti ragazzi che, al termine del ciclo della secondaria, hanno continuato gli studi riportando grandi risultati. E’ stata un’insegnante seria e molto discreta, amica di tutti e competente anche nelle discussioni che ci coinvolgevano nei collegi docenti, quando si dovevano dibattere problematiche non sempre facili a risolversi.

Infine Gion e Carla, collaboratori scolastici sempre attenti e vigili. Gion presenziava spesso il centralino telefonico, e sarà strano non sentire più la sua voce. Peraltro egli avrebbe dovuto già lasciare il servizio lo scorso anno, ma la mancanza di alcuni giorni per l’ottenimento dei requisiti per la pensione lo hanno obbligato a protrarre la permanenza ancora per un anno.
Carla era una donna discreta, ma sempre pronta ad aiutare alunni, professori e colleghi al bisogno. Nella sua permanenza al “Martinetti” ha saputo interagire con i ragazzi in modo sereno e proficuo: perché anche coloro che si occupano di fotocopie o di pulizie possono essere un riferimento per gli studenti.

Cari amici, vi giungano i nostri più cari auguri per una serena quiescenza, durante la quale potrete dedicarvi a tutte quelle cose che, durante il servizio, sono lasciate da parte: perché la scuola assorbe chi sa essere un insegnante coscienzioso, che trasmette il meglio di sé ai ragazzi.

Franca Sarasso